Atene, 16 ago. (Apcom) – “Spero nella ripresa dei negoziati diretti con i palestinesi senza precondizioni”: lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in visita ad Atene dove ha incontrato il suo omologo greco George Papandreou. “La questione fondamentale è che i negoziati si aprano senza un’agenda prefissata: dobbiamo essere pazienti ma con la pazienza otterremo dei risultati positivi”, ha concluso Netanyahu nella conferenza stampa congiunta.
I negoziati indiretti fra Anp e Israele – condotti attualmente
con la mediazione statunitense – sono ripresi il 9 maggio scorso: i colloqui dovrebbero durare quattro mesi e riguardare tutte le questioni relative allo status finale dello Stato palestinese, tra le quali la demarcazione delle frontiere, così come le garanzie di sicurezza per lo Stato ebraico.
Alcune settimane fa Netanyahu aveva reso noto che le trattative dirette sarebbero iniziate entro metà agosto, e un annuncio in tal senso era atteso per le prossime ore: il presidente dell’Anp Abu Mazen ha tuttavia recentemente definito “inutile” la ripresa dei negoziati diretti, dato che a suo parere ciò che sembra offrire il premier Netanyahu è la volontà di riprendere le
trattative da zero: l’Anp vuole invece il rispetto degli accordi
raggiunti con il precedente esecutivo di Ehud Olmert, oltre al
congelamento delle attività edilizie negli insediamenti
cisgiordani e a Gerusalemme Est, condizioni che lo Stato ebraico
ha finora rifiutato.
Abu Mazen deve fare fronte però proprio alle insistenze della
Casa Bianca per un cambio di passo nei negoziati: secondo un
rapporto interno dell’Anp Mitchell avrebbe chiesto al Presidente
palestinese di passare alle trattative dirette con lo Stato
ebraico; il documento sottolinea tuttavia che rinunciare alle
garanzie e alle condizioni poste dallo stesso Abu Mazen per
aprire un negoziato faccia a faccia costituirebbe un “suicidio
politico”.
La Lega araba da parte sua ha dato il via libera ai negoziati
diretti, precisando tuttavia che spetta a quest’ultima stabilire
i tempi per il passaggio alle trattative bilaterali. In una
lettera indirizzata all’Amministrazione Obama i Ministri della
Lega hanno poi sottolineato come debbano sussistere tre
condizioni per un avvio dei negoziati diretti: innanzitutto, si
dovrà trattare della “fase finale” del processo di pace, dovrà
esistere una chiara tabella di marcia per i colloqui e dovranno
venire creati degli adeguati meccanismi di controllo e verifica
degli accordi.
(con fonte Afp)
Mgi
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