Cernobbio, 5 set. (Apcom) – A Stoccolma il problema dell’antisemitismo è stato sollevato dall’Italia ma solo “in termini generali”, per non aprire una polemica con il giornale svedese Aftonbladet proprio in Svezia. Lo ha spiegato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, dopo che il suo omologo svedese Carl Bildt e l’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Javier Solana, oggi in conferenza stampa avevano detto che l’argomento non è stato affrontato nella riunione plenaria dei ministri degli Esteri europei.
“Il tema – ha detto Frattini arrivando al workshop Ambrosetti a Cernobbio – è stato posto, come pattuito, in termini generali, raccontando l’episodio di un’accusa a Israele di un traffico d’organi, dicendo che i giornalisti possono raccontare anche storie non provate, ma se questi fatti sono percepiti come antisemiti è giusto che l’Europa dia una risposta di rassicurazione a Israele”.
“Non ho nominato nessun giornale e nessun giornalista – ha aggiunto il ministro – ma ho nominato la sostanza politica. Non ho voluto aprire una polemica con un giornale svedese in Svezia, non sarebbe stato carino”.
Negli scorsi giorni il tabloid svedese Aftonbladet aveva scritto, suscitando uno scandalo, che agli inizi degli anni ’90 alcuni militari israeliani avrebbero fatto commercio degli organi di palestinesi morti in scontri a fuoco. Il servizio del giornale era stato giudicato dal governo israeliano come un attacco antisemita.
Frattini aveva dichiarato di voler porre la questione chiedendo che la Ue fosse pronta esprimere solidarietà, poichè “la stampa è assolutamente libera di scrivere ciò che vuole, ma se Israele interpreta una storia scritta come un incitamento all’antisemitismo, noi come Ue, senza entrare nel merito della faccenda, dobbiamo esprimere solidarieta’ ad Israele su questo aspetto e dire che l’antisemitismo e’ inaccettabile”.
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