Parigi, 31 ott. (TMNews) – I palestinesi hanno ottenuto oggi una vittoria simbolica ma anche di sostanza sulla strada del riconoscimento del loro Stato. La conferenza generale dell’Unesco ha infatti votato a favore dell’adesione della Palestina come membro a pieno titolo dell’organismo Onu che si occupa di educazione, scienza e cultura.
La risoluzione è stata adottata con 107 voti a favore (fra cui la Francia), 52 astenuti (fra cui l’Italia) e 14 voti contrari (in primis gli Stati Uniti). Per il via libera servivano almeno i due terzi dell’assemblea, composta sino ad oggi da 193 membri. Il risultato ha subito suscitato i malumori di Israele e degli Usa, che hanno giudicato l’operazione “prematura” e “controproducente” e che alla vigilia del voto avevano addirittura minacciato di tagliare i finanziamenti all’organizzazione in caso di ingresso palestinese (si parla di una fetta pari al 22 percento del totale).
Due leggi approvate negli anni ’90 dagli Usa, da sempre alleato fedele di Israele, infatti vietano espressamente il finanziamento di qualsiasi organizzazione Onu che accetti la Palestina come membro a pieno titolo. Lo stato ebraico ha immediatamente denunciato una “manovra unilaterale da parte palestinese che non cambierà niente sul terreno, ma allontana qualsiasi possibilità di un accordo di pace”. Le prime dichiarazioni ufficiali dei rappresentanti di Washington sono andate nella stessa direzione: “Non possiamo accettare questa decisione” ha dichiarato la portavoce del Dipartimento di Stato americano Victoria Nuland, che aveva chiarito molto bene la posizione statunitense la settimana scorsa: “Esistono linee rosse molto chiare nella legislazione e, se sono sorpassate nell’Unesco, tale legislazione viene attivata”.
Stamattina il sottosegretario Usa per l’Educazione, Martha Kanter ha appunto parlato di un passo “controproducente e prematuro”. Gli Usa sono rientrati nell’Unesco solo nel 2003, dopo anni di boicottaggio nei confronti di quella che il Dipartimento di Stato definiva “la crescente disparità tra la politica estera Usa e gli obiettivi dell’Unesco”. Tra le nazioni che oggi a Parigi hanno votato contro, oltre agli Usa, ci sono Germania e Canada.
Italia e Regno Unito si sono astenuti, mentre la Francia, la Cina, l’India hanno votato a favore, insieme alla quasi totalità dei Paesi arabi, africani e latino-americani. “L’Italia si è attivata per giungere a una posizione coesa e unita dell’Ue, in mancanza della quale abbiamo deciso di astenerci” ha spiegato Maurizio Massari, portavoce della Farnesina. “Riteniamo che non era questo il momento per porre la questione della membership palestinese all’Unesco, in una fase in cui si sta cercando di creare le condizioni ideali per una ripresa del negoziato tra le due parti”.
Spr
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