Risolvere una volta per tutte l’annoso problema della regolazione del livello delle acque del lago Maggiore; tema da troppo tempo trascurato e che sta causando danni all’ambiente, al turismo e alle imprese agricole presenti sul territorio. Il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione parlamentare, primo firmatario il deputato Davide Tripiedi, al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti. «Passano i mesi e gli anni, ma il problema della regolazione del livello idrometrico del lago Maggiore non viene risolto –
dichiara Tripiedi – generando una situazione di crisi che ha coinvolto anche il collegato fiume Ticino con conseguenze nefaste per l’erosione delle sponde, l’instabilità dell’alveo e dell’ecosistema del fiume e che ha dei precisi responsabili nelle istituzioni». I grillini puntano il dito in particolare contro il Governo e contro Regione Lombardia, rei di un atteggiamento di «latitanza» rispetto al problema che riguarda molto da vicino anche la nostra provincia, a Sesto Calende e Golasecca e in altre località lacustri. «La Regione aveva garantito i primi fondi, ma davanti al cronoprogramma è sparita – attacca il deputato del M5S – dov’è finito il ministro Galletti che un anno fa aveva annunciato, con una lettera, di voler fare un tavolo con la Svizzera, libera di regolare il livello delle acque a monte». M5S aveva già presentato un’interrogazione al ministro lo scorso febbraio senza ottenere risposta. «La regolazione del lago a 1.25 metri sopra lo zero idrometrico di Sesto Calende ha peggiorato il deflusso delle acque, provocando pesanti e visibili danni al fiume Ticino – sottolineano i grillini – ciò è dovuto alle aperture improvvise delle dighe in Svizzera e anche a quella della Miorina a Golasecca e alle successive e rapide chiusure delle stesse che, una volta riottenuto il livello desiderato nel lago, stanno portando alle pesante erosione delle rive e dell’alveo fluviale». Le onde di piena improvvisa, anche solo di alcune ore, trascinano flora e fauna a valle, sradicando alberi, causando erosioni e cedimenti delle rive, oltre a danneggiare i manufatti di protezione; il M5S chiede che il problema venga affrontato e risolto una volta per tutte. «La condotta delle istituzioni è deplorevole – continua Tripiedi – ad aspettare una loro risposta che sia la più immediata possibile siamo noi del M5S, ma ancor più le settemila aziende agricole, l’industria elettrica, il turismo ecologico e tutti coloro che hanno attività economiche legate in forma diretta alle acque del Ticino e dei suoi corsi d’acqua collegati, i quali stanno subendo gravi danni economici per i ritardi della politica».