– Il movimento 5 stelle Varese, attraverso i propri portavoce Francesco Cammarata, Cosimo Petraroli e Paola Macchi, e il candidato sindaco Alberto Steidl, sostiene lo sforzo dei cittadini Greci per riportare i popoli al centro della scena Europea.
«Avevo 12 anni quando ho sentito parlare per la prima volta di Europa – dichiara Petraroli – era il ’92, frequentavo la seconda media in un paese vicino Taranto. Oggi come allora non capivo bene cosa fosse l’unione europea e gli insegnanti non erano in grado di spiegare.
Ricordo però, c’era una speranza diffusa, la speranza che un territorio senza lavoro e con poche prospettive potesse raggiungere il tenore di vita di altri paesi europei. Questo si credeva, quello che la televisione lasciava intendere…
Sono passati 25 anni da allora, oggi gli uliveti pugliesi sono quasi completamente abbandonati perché importiamo olio dall’estero, abbiamo perso una generazione di agricoltori con la speranza di un’industrializzazione che non è mai avvenuta. Mi sono trasferito a Varese, il territorio più ricco d’Italia, il territorio che mi ha conferito il mandato rappresentativo più prestigioso della repubblica Italiana, e scopro che nell’arco di pochi anni si è persa l’industria tessile, il calzaturiero, e tra poco tutto l’indotto relativo al Centro Ricambi Europeo di Whirlpool, ceduto da azienda, sindacati, Governo, a Carinaro, Cosenza, per ancora non completamente spiegate compensazioni territoriali nazionali.
A distanza di 25 anni l’Europa si dimostra un’area geografica totalmente fallimentare, colpevole di imporre politiche assurde per la mercificazione spietata di qualsiasi aspetto che riguarda la vita dei cittadini europei.
Chi sono le prime vittime di questo diabolico progetto? La Grecia e il popolo greco, il luogo dove è nata le democrazia e le prime leggi del mondo. Ogni uomo, ogni nazione, ogni istituzione affonda parte della propria storia nella storia della Grecia.
I greci sono stati un popolo straordinario, attraverso le proprie vittorie hanno ispirato racconti leggendari e influenzato intere culture, come il sacrificio dei 300 spartani, che rallentarono l’avanzata di oltre 200 mila soldati persiani nelle battaglie di Termopili. Un sacrificio eroico che permise alle città stato della Grecia di organizzare la difesa e vincere la guerra.
Dieci anni fa ho lasciato la mia regione, la Puglia per cercare lavoro in Lombardia, e più di altri sento le sofferenze che stanno vivendo i miei fratelli, fratelli Greci e spartani fondatori di Taranto, capitale storica della Magna Grecia.
Il 5 luglio non sarà la vittoria del SI o del NO a rivoluzionare l’Europa, ma l’indizione stessa del referendum ha già cambiato il corso della storia: d’ora in poi tutti i popoli europei sapranno che è possibile scegliere insieme le regole del gioco.
Lo sapremo grazie ad un gesto coraggioso che forse comprometterà all’inizio l’economia greca.
Ma la democrazia si risveglia nella sua culla, Atene».M. Tav.