SAMARATE Ha confessato l’autore del terribile omicidio di Marianna Ricciardi, uccisa ieri in via dei Faggi. Non si tratta del marito che ieri sera è stato a lungo sentito in caserma, come persona informata dei fatti. Il fermato ha 42 anni, si chiama Domenico Cascino, risulta residente a Rescaldina, è un collega della donna e sostiene di avere avuto una relazione sentimentale con la vittima da circa cinque mesi (una circostanza che gli inquirenti stanno verificando e che tutti i conoscenti della vittima smentiscono). Attualmente si trova in carcere a Busto Arsizio.
Svolta nel giro di poche ore per il caso dell’omicidio di Marianna, 35 anni, madre di una bimba piccola, che è stata trovata morta nella sua abitazione di via dei Faggi, intorno alle 18.30 di ieri. E’ stato il marito – Luca Pittaro, di professione camionista – a trovarla in casa col cranio fracassato dal rientro del lavoro. La bambina, di 7 anni, non era in casa al momento del’aggressione. La donna lavorava all’Aloisianum di Gallarate, dove prestava servizio di assistenza agli anziani. Marianna era una persona molto nota e stimata a Samarate, frequentava l’oratorio ed era molto impegnata nel sociale.
I rilievi sono stati effettuati da parte del reparto scientifico del comando provinciale dei carabinieri di Varese, e le indagini fanno capo al nucleo investigativo. A lanciare l’allarme sono stati i parenti preoccupati perchè la donna, nel pomeriggio, non era andata a prendere la figlia alle scuole elementari. Terribile la scena del delitto che ha rivelato un’aggressione molto violenta. La donna è stata uccisa con una sedia: l’omicida si è accanito contro la poveretta sfigurandole il volto e spargendo sangue ovunque. Numerosi i colpi scagliati alla testa della donna, prima con una scacchiera di marmo e poi calci e infine le sediate.
La svolta è arrivata intorno all’una di notte. i carabinieri, coordinati dal magistrato di turno Mirko Monti, hanno fermato un conoscente della vittima. Si tratta come detto di uomo di 42 anni, residente a Gallarate, amico della vittima. La violenza orse è esplosa durante il litigio. In un attimo la brutale aggressione che ha portato alla morte di Marianna. Forse a far scattare la lite la rabbia dell’uomo di fronte alla volontà di troncare la relazione. O forse la furia si è scatenata per l’ennesimo no della donna alle avances dell’uomo. Le indagini faranno chiarezza.
f.tonghini
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