Donna taglieggiata: indagato anche il figlio della vittima. Il pubblico ministero ha indagato in concorso anche il ragazzino di 15 anni per l’estorsione ai danni di una quarantenne avvenuta sabato scorso nell’area feste del parco di Maccagno. Gli atti sono stati inviati alla procura dei minori di Milano per accertamenti.
In prima battuta gli agenti del commissariato di polizia di Stato di Luino avevano arrestato in flagranza di reato un diciottenne residente in paese. Le manette erano scattato al termine di una consegna controllata.
La donna si era trovata un bigliettino infilato sul parabrezza dell’auto nel quale le veniva chiesto il pagamento di tremila euro in cambio dell’incolumità del figlio. La donna si era rivolta alla polizia e all’ora prestabilita aveva sistemato una busta contenente fotocopie di banconote nel cestino per rifiuti di un parco come indicato dall’anonimo estorsore. I poliziotti avevano monitorato la scena pronti ad agire. La donna aveva lasciato il sacchetto ma nell’allontanarsi aveva incrociato il figlio.
Proprio lì, proprio a quell’ora. La madre aveva ordinato al ragazzino di tornare a casa ma il quindicenne aveva fatto spallucce allontanandosi. La donna era andata via probabilmente per non inquinare l’indagine in corso. Il quindicenne è stato distintamente visto parlottare con il diciottenne che sarebbe poi stato arrestato. I due certamente si conosco. Ad insospettire non è stato soltanto quel dialogo tra i ragazzi, ma anche il fatto che entrambi, insieme, si siano avvicinati al cestino dentro il quale la donna aveva posizionato la busta con il denaro, dando una sbirciata. Il quindicenne a quel punto se ne è andato, lasciando il l’amico nel parco. Il diciottenne si è avvicinato un paio di volte al cestino, poi ha prelevato la busta. Finendo poco dopo in manette bloccato in flagranza dai poliziotti.
All’autorità giudiziaria non è affatto sfuggito il comportamento del quindicenne; l’averlo indagato in concorso con invio degli atti alla procura dei minori significa voler andare a fondo della questione. Il quindicenne è un complice? Oppure è succube del ragazzo più grande? C’è un debito tra i due, così come sottolineato nel biglietto di minaccia trovato dalla madre? Oppure i due erano d’accordo come parrebbe ipotizzare l’autorità giudiziaria. In ogni caso oggi il diciottenne comparirà davanti al gip per la convalida dell’arresto. Il ragazzo, che i poliziotti hanno trovato in possesso di una piccola quantità di hashish (ha un precedente specifico da minorenne), potrebbe decidere di parlare e raccontare la sua verità. A quel punto i contorni della vicenda potrebbero chiarirsi definitivamente. Il quindicenne potrebbe essere chiamato in correità dal ragazzo più grande.