Palermo, 16 dic. (TMNews) – Tra gli 11 arrestati nel corso del blitz dei Ros, che a Campobello di Mazara ha decimato la cosca legata a Matteo Messina Denaro, c’è anche il sindaco del paese, Ciro Caravà. Eletto primo cittadino nel 2006 e rieletto lo scorso giugno, Caravà avrebbe contribuito all’assegnazione degli appalti ad imprenditori legati a Cosa nostra, e addirittura si sarebbe preoccupato di reperire biglietti aerei per agevolare le trasferte dei familiari dei detenuti rinchiusi nelle carceri del Nord Italia.
Nato il 19 maggio 1959 a Nevenhof, in Svizzera, Caravà è sempre stato un sindaco dall’indole vulcanica. Da tempo era in aperto contrasto con i precedenti amministratori di Campobello di Mazara, compreso l’ex primo cittadino Danile Mangiaracina, che in più occasioni avevano contestato a Caravà una gestione “poco chiara” del Comune in provincia di Trapani.
Proprio Mangiaracina, in un’intervista rilasciata alcuni mesi fa, aveva affermato di essere a conoscenza di rapporti scomodi che vedevano Caravà legato ad associazioni criminali trapanesi. Accuse dalle quali Caravà si era difeso, definendole “pesanti, infondate e non veritiere che non possono essere sottaciute e che tentano in maniera strumentale di infangare il mio nome, quello dell’istituzione che rappresento e dell’intera comunità di Campobello di Mazara”.
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