Palermo, 22 apr. (TMNews) – “Un’accusa di calunnia non è certo acqua fresca, però è anche vero che ci sono delle dichiarazioni di Ciancimino che stavano in piedi a prescindere dalla sua attendibilità generica perché riscontrate da elementi specifici e che dunque restano valide”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, parlando del fermo, avvenuto ieri a Parma, di Massimo Ciancimino. Il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo è accusato di calunnia aggravata, per il sospetto d’aver falsificato un documento consegnato ai magistrati che indagano sulla presunta trattativa tra Stato e mafia all’indomani della stagione stragista.
Xpa
© riproduzione riservata