Palermo, 24 gen. (TMNews) – “L’ho trovato visibilmente provato. Ha le occhiaie, il viso sciupato, ed è dimagrito. Eppure è determinato a resistere. Totò è una persona molto forte e di spirito. È consapevole della gravità della condanna e ne sente il peso”. Così il deputato del Pid (Popolari per l’Italia di Domani) Calogero Mannino, racconta l’incontro avvenuto stamani nel carcere romano di Rebibbia, tra lui e l’amico di sempre Salvatore Cuffaro. L’ex presidente della Regione Siciliana è in cella da quando, sabato scorso, la Seconda sezione penale della corte di Cassazione lo ha condannato a 7 anni per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra e rivelazione del segreto istruttorio.
“Domani gli daranno il numero di matricola – continua Mannino -, e quando ci siamo visti indossava un paio di jeans e due maglioni”. Un abbigliamento inusuale dunque per chi fino a pochi giorni fa frequentava da protagonista i saloni del potere, ed oggi si trova a vivere in un ambiente tutt’altro che accogliente. “All’interno della cella fa freddo – spiega Mannino -, ma nonostante sia angusta, è comunque decorosa”. “Totò guarda la tv, ma non ha ancora l’autorizzazione per leggere i giornali. Legge molto, però, più di un libro alla volta. Io oggi gli ho portato il ‘De consolatione philosophiae’ di Severino Boezio e ‘La montagna incantata’ di Thomas Mann”.
“È preoccupato per il dolore della moglie e dei figli – conclude Mannino -, anche se su questo punto ho provato a rassicurarlo; la sua famiglia sta dimostrando una grande forza e sta cercando di reagire”.
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