Mafia/Messina Denaro,il re-fantasma in attesa dello scacco matto

Palermo, 13 ott. (TMNews) – Da 18 anni è un volto stampato su una fotografia in bianco e nero, o su un identikit ricostruito al computer. Di Matteo Messina Denaro, il dominus incontrastato di Cosa nostra, non si hanno più notizie dal 2 giugno 1993: quasi due decenni di latitanza perseguita quotidianamente dalle forze dell’ordine, che fino ad oggi, tra slanci e battute d’arresto nelle indagini, sono riuscite sì a far terra bruciata intorno a “Diabolik”,

senza però mettere le mani su quello che è considerato da tutti l’erede dei storici capi cortonesi.
In un’inchiesta pubblicata oggi dal quotidiano La Repubblica, si fa il punto su quella che in Sicilia, dopo la cattura di Provenzano nel 2006, è diventata la più frenetica caccia all’uomo degli ultimi anni. Una ricerca che secondo qualcuno potrebbe giungere presto al suo epilogo, e che già in passato, dopo gli arresti che hanno smantellato la rete di fedelissimi, è stata lì vicino a chiudersi.

Intanto, però, sulle tracce di Messina Denaro sono in tanti: polizia, carabinieri, guardia di finanza, reparti speciali. Persino gli uomini del capitano “Ultimo”, quelli che catturarono Totò Riina, inseguono la primula rossa trapanese. Tutti con l’unico obiettivo di arrivare prima degli altri alla “preda”, ma con il rischio concreto che questa sovrapposizione di indagini e di apparati possa finire per agevolare la fuga di “Diabolik”.

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