I suoi toni sono garbati ma il suo invito è perentorio:cara Europa, non abbassare la guardia sull’Islam e sulle sue azioni terroristiche altrimenti rischierai di esserne inghiottita. , noto giornalista e scrittore, ha fatto tappa a Fagnano Olona. L’occasione è stata una serata organizzata dalla Pro loco nell’ambito del mese della cultura e intitolata “Io e Oriana”, dal nome di un libro scritto dallo stesso Allam riguardante la sua amicizia intellettuale con la scrittrice Oriana Fallaci.
La sua disamina non poteva che prendere le mosse dal recente attentato di Stoccolma. E gli ha fornito lo spunto per denunciare una serie di atteggiamenti a suo avviso troppo tiepidi che l’Europa, quindi anche l’Italia, stanno tenendo nei confronti della minaccia islamica. «Un tempo condannavo questi attentati ma pensavo che esistesse un Islam moderato – ha affermato Allam, convertitosi alcuni anni fa al Cristianesimo – e Oriana mi biasimava per questo, ora ho capito che aveva ragione lei perché
non esiste un Islam moderato; adesso in Europa siamo in presenza di gruppi autoctoni ed endogeni che bisogna cercare di scardinare». L’Islam , ha evidenziato Allam, si è saldamente radicato nelle principali capitali europee. «E questo – ha aggiunto – è dovuto anche al fatto che l’Europa sta conoscendo un tracollo demografico, in più sta subendo senza reagire non difendendo in modo adeguato le sue tradizioni, avanti così l’Islam finirà per vincere pagando il minore costo possibile».
La sua attenzione si è poi spostata sul suo rapporto con Oriana Fallaci: «Lei tendeva a selezionare molto i suoi interlocutori – ha spiegato – e io sono fiero di essere stato tra essi». Allam ha ricordato gli scambi epistolari con la scrittrice e il progetto di scrivere un libro a quattro mani che avrebbe dovuto intitolarsi “Magdi Allam intervista Oriana Fallaci”, «Ci lavorammo tanto – ha spiegato – ma alla fine, con mio stupore, lei rileggendo le bozze decise di non pubblicarlo». Per rendere ancora maggiormente il suo concetto, Allam ha stabilito un parallelismo con l’impero romano: «La sua parabola di decadenza – ha detto – ha diversi punti in comune con quella dell’Europa attuale, dopo l’impero, però, venne il Cristianesimo, dopo quest’Europa verrà l’Islam e non sarà certo la stessa cosa; guardiamoci dunque dal relativismo religioso».