«Mai avrei pensato che il nostro Varese sarebbe finito così»

Beppe Sannino, l’allenatore della doppia promozione biancorossa, dalla C2 alla B, intervistato da Alberto Coriele

Lo chiamavano Ciabattino di Ottaviano, perché per le strade di Torino si presentava a giocare in ciabatte. Infatti non servivano le scarpe perché il piede da campione ce l’aveva, ed il cuore anche. E su quel cuore grande ci ha costruito una storia, un miracolo, un sogno che ha contagiato tutti quanti. Giuseppe Sannino ha riportato la Serie B a Varese, dopo 25 lunghissimi anni, ma mai si sarebbe aspettato che finisse così quel sogno. Sannino ci ha portato fin su e ci ha lasciato in mano le chiavi del paradiso.


Ora la sua è una favola che a Varese si sta trasformando in un’agonia, una Serie B che sta quasi diventando un peso.Un ambiente afflitto, inebetito, che non vede l’ora della fine pur di ripartire di nuovo da zero, ma con dignità, seppur da lontanissimo. E no, tutto questo Beppe Sannino non se lo sarebbe mai immaginato. Stavolta non era tutto scritto. Però questo non è lo spazio dedicato ai rimpianti ed i lacrimoni. Con un sorriso si ricorda il passato, e mentre il presente piange, con un occhio si guarda al futuro, di cui parliamo direttamente con Beppe.

Vi dico solo che non mi sarei mai aspettato che tutto quello che abbiamo costruito assieme finisse in questo modo, davvero. E credo non ci sia nulla d’altro da aggiungere.

Siamo arrivati fino in Serie B perché c’era gente che amava questa città, che amava questa squadra e questa maglia. L’anima di quel Varese, lo sappiamo, è stato Sogliano. Perché grazie a lui tutti erano nelle condizioni giuste per lavorare.

Io ho vissuto in prima persona quella scalata, e vi assicuro che in quel Varese si lavorava bene perché tutti avevano la possibilità di esprimersi in un certo modo. Il Varese era una società snella di cui Sogliano era il fulcro. Poi l’allenatore ed i giocatori si trovavano a poter lavorare nella miglior condizione possibile. Era una gestione famigliare, e l’ambiente era positivo. Ecco, erano questi i veri segreti del successo.

Piano, non si deve per forza ripartire da zero. Innanzitutto serve finire questo campionato con un briciolo di dignità. So che può sembrare difficile, ma poi sarà necessario aspettare e capire da dove potrà ripartire questo Varese e quali saranno le condizioni per farlo.