Mai viste tante liste a Varese E chi rischia grosso sono i big

VARESE Elezioni regionali, a Varese è moltiplicazione di liste. Nell’affollamento di simboli sulla scheda elettorale, ci sono tanti “disturbatori” pronti a pescare nei bacini elettorali dei grandi partiti.
Nel 2010, alle ultime regionali in cui Lega, Pdl e Pd si spartirono due consiglieri a testa per la nostra provincia, gli elettori del Varesotto potevano scegliere tra 13 liste, mentre nel 2005 erano 14. Stavolta siamo a 21 simboli, o comunque 20 se non verrà

accolta la lista dei radicali (Amnistia Giustizia Libertà) priva delle necessarie firme.
Una moltiplicazione che renderà più frammentato il voto. La Lega ha messo in campo una squadra provinciale forte, anche se il candidato di punta, il presidente della Provincia Dario Galli, è stato lasciato in panchina in ossequio agli equilibri territoriali.
Uno dei temi della campagna in casa leghista sarà la mobilità del voto bossiano, quasi quattromila voti per Giangiacomo Longoni nel 2010, considerato che Giampiero Reguzzoni, al di là dell’omonimia con l’ex capogruppo di Montecitorio e del sostegno della sezione di Busto, non fa parte della schiera dei fedelissimi del Capo.
I consensi potrebbero quindi uscire verso l’ex leghista bossiano Marco Colombo, già collaboratore dell’ex segretario provinciale Maurilio Canton, oppure dirottati verso la lista Maroni Presidente, dove ad esempio l’imprenditrice Sabrina Merletti ha incassato l’appoggio della sezione di Arsago Seprio.
Il Pdl, il cui elettorato è dato in grande movimento, è il partito che rischia di più, visto che ha sparpagliato diversi suoi illustri ex: Luca Ferrazzi è nella lista Maroni, Nicola Mucci in Lombardia Civica dopo aver partecipato alle primarie di Agorà (potrebbe sottrarre voti a Luca Marsico), il gruppo bustocco di Libero Confronto si è avvicinato al Mir di Samorì, il Nuovo Psi ha inserito Michele Grillea nella lista Tremonti, i Fratelli d’Italia schierano vari esponenti d’area, da Fabio Fedi a Massimo Campagnolo.
Lo stesso Raffaele Cattaneo, pur confidando nel voto disgiunto, non può più contare sul blocco di voti di tre anni fa. Consensi potrebbero disperdersi tra FdI (c’è il figlio d’arte Francesco Attolini), Lombardia Civica (sostegno confindustriale con Italia Futura) e Fare.

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s.bartolini

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