«Make Switzerland Great Again»… e la Lombardia entro il 2050 finirà annessa nella Confederazione Elvetica. Provocazione, ma non troppo, quella pubblicata ieri dalla NZZ (Neue Zürcher Zeitung), il principale quotidiano svizzero, sui propositi di allargamento territoriale del Paese rossocrociato.
In un lungo articolo scritto da Simon Gemperli, e accompagnato con tanto di carta geografica, si spiega che «a 500 anni da Marignano è tempo di ridefinire i confini elvetici», e che «nel 2050, la Svizzera sarà più grande, con mezzi pacifici».
Marignano, 1515, è la battaglia che segna la fine delle mire espansionistiche della Confederazione Elvetica: sconfitti dalle truppe francesi alleate dei veneziani, gli svizzeri dovettero cedere il controllo del Ducato di Milano.
Lo «scenario, più o meno plausibile» che potrebbe verificarsi è quello di arrivare in poco più di trent’anni a costituire uno Stato da 35 milioni di abitanti, annettendo non solo la Lombardia (e la Valle d’Aosta) dall’Italia, ma anche il Baden-Württemberg dalla Garmania, Alsazia, Franche-Comtè e Savoia dalla Francia, Sudtirolo e Vorarlberg dall’Austria, più il Liechtenstein. Si fa notare infatti che «l’estensione della Svizzera, integrando le zone limitrofe, negli ultimi anni ha più volte acceso l’immaginazione,
in particolare nei Paesi vicini», citando le 20mila firme che raccolse la petizione online lanciata cinque anni fa per l’annessione della Lombardia alla Svizzera (un’idea che ha parecchi sostenitori tra i leghisti indipendentisti di casa nostra), ma anche la “pazza idea” di fare della Sardegna un Canton Marittimo, promossa tre anni fa da due cagliaritani. «Se si applicasse, come sancito dalla Carta delle Nazioni Unite, il principio dell’autodeterminazione dei popoli – scrive la Nzz – a Berna arriverebbero subito le prime domande di adesione».