Treviso, 5 ago. (TMNews) – Paolo Ravasin, da sette anni inchiodato a letto a causa della Sla ha preso esempio dalla concittadina 48enne che ha chiesto un provvedimento del giudice per vedere rispettate le sue volontà, di poter ottenere un decreto del giudice per rifiutare idratazione e alimentazione artificiale, in caso di peggioramento della sue condizioni cliniche. Ne dà notizie in un ampio articolo ‘Il Gazzettino’.
E anche Ravasin, balzato alle cronache nel 2008 quando registrò le sue volontà attraverso un video,ha chiesto ai suoi legali, l’avvocato Raffaele Ferraro, di poter ottenere un provvedimento che nomini il fratello amministratore di sostegno per far valere le sue ultime volontà.Il ricorso è stato portato nella segreteria del Tribunale di Treviso per iniziare l’iter legale.
Ora il giudice civile avrà sessanta giorni di tempo per aprire l’istruttoria mentre per la sentenza non c’è un limite preciso. Anche in questo caso, come in quello della donna di Treviso testimone di Geova, la lotta sarà contro il tempo. Se, nel frattempo, dovesse passare la legge sul testamento biologico, l’eventuale decreto perderebbe di forza e significato subordinando le volontà di Ravasin al medico curante.
In ogni, caso la famiglia di Ravasin ha promesso di essere pronta a rivolgersi alla Corte Costituzionale.
Bnz
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