di Pino Vaccaro
MALNATE Ieri mattina intorno alle 9 in via Monsignor Sonzini, all’altezza della rotonda davanti al supermercato Eurospin, un ciclista è stato investito da un’utilitaria. Secondo una parziale ricostruzione effettuata dagli agenti di polizia locale di Malnate, il ciclista, un uomo di 57 anni di Rescaldina, si trovava in testa a un gruppo di una decina di amici.
Il gruppo stava arrivando da Vedano quando la macchina, che stava svoltando verso il cavalcavia di via Sonzini, ha urtato il ciclista che capeggiava il gruppo. L’uomo è volato sull’asfalto, ma secondo i soccorritori si sarebbe solo lievemente ferito. Sul posto sono intervenuti la polizia locale e l’ambulanza di Sos Malnate. Il cicloamatore rescaldinese è stato soccorso e trasportato all’ospedale di Circolo di Varese, dove è stato sottoposto agli accertamenti del caso.
L’incidente poteva avere conseguenze ben peggiori: paura passata, resta il fatto però che automobilisti e ciclisti continuano a essere due facce contrapposte della stessa moneta, due “nemici” che si trovano a fruire delle stesse strade. A chi non è mai capitato di mandare al diavolo un gruppo di ciclisti indisciplinati? A quanti ciclisti è successo lo stesso guardando un automobilista che dimentica il codice della strada, o almeno il buonsenso?
Sulla conflittuale coesistenza tra due mondi che mal si sopportano intervengono un cicloamatore e un istruttore di guida.
«Anzitutto – dice l’ex ciclista malnatese Piergiorgio Marchiorato – bisogna prestare attenzione a tutte le regole fissate dal codice della strada. Il ciclista, quando è in giro in bici, crede di essere un professionista, si immedesima. Il problema è che sulla strada ci sono camion, macchine e pedoni, mentre in gara non ci sono intralci».
E aggiunge: «Qualche anno fa andare in bici era meno rischioso. L’automobilista tende a considerare il ciclista come un fastidio. Quando sono in bicicletta noto che le persone al volante spesso sono distratte, anche per l’uso del navigatore o del cellulare: sembra quasi che i ciclisti siano trasparenti. Il buon ciclista deve tenersi a margine della strada, evitando di intralciare il traffico».
Marchiorato indica la strada da seguire: «Una cosa importante, per chi pedala, è dare indicazioni preventive con le mani sul senso e la direzione verso cui ci si muove. Prima bisogna girarsi e controllare se arriva qualcuno, dopodiché si tira fuori il braccio e si segnala, infine si cambia direzione solo quando si è in piena sicurezza. A Malnate, in particolare, bisogna fare attenzione alle rotonde e ai sensi unici: penso per esempio a via Lazzari, dove tanti automobilisti entrano contromano. Spesso il problema può essere collegato anche alle condizioni precarie dell’asfalto».
Sulla strada i ciclisti sono spesso un intralcio per chi guida la macchina. Illustra le contromisure per evitare guai l’istruttore di guida varesino Carlo Fidanza: «L’automobilista deve rallentare e comunicare la sua presenza, deve superare i ciclisti con gradualità e con la sicurezza di non invadere alcuno spazio. Le manovre devono essere sicure. Dal canto loro, i ciclisti devono viaggiare in fila indiana. Se l’automobilista segnala la sua presenza con il clacson e l’imminente manovra di sorpasso con la freccia. Perché il ciclista è un veicolo come gli altri, anche se non mosso da un motore, e come tale va considerato».
Fidanza lancia un messaggio improntato alla prudenza: «Proprio visto che il ciclista è un veicolo come un altro, anche nelle rotonde, se l’ha già occupata, l’automobilista deve dargli la precedenza».
s.affolti
© riproduzione riservata