MALNATE – C’è stata anche la “rivendicazione” dell’atto di liberazione, in realtà per il codice penale, un furto a tutti gli effetti, dopo che un nano di quelli che si mettono nei giorni privati, è “scomparso” a Malnate. Ma questa volta il famigerato quanto goliardico “Fronte di liberazione dei nani da giardino”, oltre ad avere mandato la lettera, contenete sembra anche una banconota da 50 euro a titolo di “risarcimento” al proprietario dello gnomo rapito, invia anche una lettera nella quale preannuncia un’altra
azione di liberazione, recapitata ad un altro residente di Malnate che nel suo giardino avrebbe i colorati gnomi decorativi. Nella lettera, realizzata nel più classico dei metodi, con caratteri ritagliati dai giornali e poi incollati sul foglio per comporre il messaggio, viene intimato al destinatario di liberare i nani perchè, in caso contrario, lo faranno gli attivisti del Fronte. L’ultima azione nota del Fronte nel varesotto, risale al 2006, quando a finire nei guai erano state 4 ragazze sorprese in un giardino privato. Le ragazze spiegarono che volevano solo prendere gli gnomi di terracotta, ma vennero arrestate in flagranza per tentato furto aggravato in concorso, anche se scarcerate subito dopo. Alcune “liberazioni”, tuttavia, sono state segnalate tra il 2017 ed il 2018 nel Vicentino, anche se erano rimasti episodi isolati.
Il fronte di liberazione nani da giardino nasce in Francia nella prima metà degli anni ’90 ed ha lo scopo di prelevare i nani dai giardini privati per “liberarli” nei boschi. il Flng nasce con intento giocoso, sul principio che i nani, gli gnomi, le fate e gli elfi, sono creature indifese che vivono nei boschi e che, pertanto, soffrono se vengono costretti a stare in giardini privati. Secondo la tradizione i nani liberati e riportati nei boschi, ricambiano portando fortuna e benessere ai liberatori. Le conseguenze penali delle azioni, tuttavia, sono pesanti e il movimento, che pure si è allargato in tutta Europa per diversi anni, salvo sporadiche “azioni”, era caduto nel dimenticatoio.