Malnate, dopo gli spari la paura «Quel ragazzo è in pericolo»

MALNATE «Per il momento non ho ancora formalizzato nulla perché ancora non ho potuto incontrare da solo il ragazzo ma se nessuno si muoverà, per poterlo tutelare, formalizzerò nei prossimi giorni una richiesta di protezione». Marco Orrù, l’avvocato varesino che difende Anis Gaied il giovane tunisino di 25 anni rimasto gravemente ferito nella sparatoria di Malbocc a Malnate, è preoccupato per l’incolumità del suo assistito, una volta che verrà dimesso. Almeno per il momento, infatti,

non sarebbe stato disposto alcun tipo di provvedimento di protezione per il tunisino e con il suo aggressore ancora in libertà le parole dell’avvocato hanno un senso. «Ho già dato al pm – prosegue il legale – la disponibilità ad ascoltare Anis Gaied nel giro di pochi giorni. Se non lo ascoltano loro proverò a chiedere io di farlo ascoltare visto che è persona offesa. Bisogna tutelare la persona, l’aggressore purtroppo è ancora in giro e potrebbe decidere di chiudere i conti. Visto che per il momento una volta dimesso non sarebbe più tutelato dal piantonamento quello che chiedo è di non lasciarlo solo. La Procura e il capitano Piera Stornelli stanno lavorando bene e li ringrazio per quello che stanno facendo».

L’avvocato sta già ragionando sulle misure da mettere in campo per tutelare al massimo il proprio assistito: «Stiamo valutando – insiste – di trovargli una sistemazione diversa rispetto a quella attuale». Un destinazione top secret. L’avvocato mira a far decadere l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti: «È destituita da ogni fondamento – conclude il legale – uno spacciatore non va da un microconsumatore con tutta quella roba a poca distanza dalla caserma dei carabinieri. È una questione di logica. Esolo un cretino, sapendo di avere addosso così tanta sostanza (50 grammi di cocaina), arriva in ospedale senza averla gettata via prima. Anche in questo caso è la logica che me lo dice».

b.melazzini

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