MALNATE Se non è crisi, poco ci manca. Ieri pomeriggio in municipio sono state depositate e protocollate le dimissioni degli assessori Paola Cassina e Fabio Gastaldello e le richieste da parte dei sei consiglieri leghisti (Bulzoni, Bozzini, Franzetti, Montalbetti, Righi, Corradin) di uscire dalla maggioranza.
E’ il nuovo, eclatante capitolo della crisi politica malnatese: l’intera compagine del Carroccio è ufficialmente fuori dalla coalizione guidata dal sindaco Sandro Damiani.
Sempre ieri pomeriggio, un nuovo incontro tra Damiani,
l’assessore Giuseppe Nelba e gli esponenti della Lega, Stefano Candiani e Alessandro Vedani, commissario della sezione malnatese della Lega. Un incontro apparentemente interlocutorio che, stando ai bene informati, non avrebbe spostato di molto gli equilibri. «A questo punto – chiosa Vedani – in questo continuo ping pong, la pallina è nel campo di Damiani. La questione Mingardi (Barbara, l’assessore “dimissionato” per i suoi sfottò al tricolore, ndr) è stata amplificata a dismisura, strumentalizzata in modo vergognoso. Ora piantiamola lì».
Anche il centrosinistra si sta muovendo. «Abbiamo già protocollato – dice il capogruppo consiliare del Pd, Eugenio Paganini – una comunicazione in cui abbiamo detto che non prenderemo più parte alle commissioni fino a quando Damiani non ci spiegherà come stanno le cose. A questo punto gli conviene dimettersi per non essere travolto, anche perché si ritrova a governare il paese avendo contro i due maggiori partiti».
e.romano
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