MALNATE Ladri scatenati fanno incetta di lumini elettrici in parrocchia. Già perché di questi tempi persino gli arredi di una chiesa possono diventare merce preziosa. Ne sanno qualcosa nella parrocchia di San Martino a Malnate dove qualcuno è entrato furtivamente facendo piazza pulita di questi congegni luminosi di nuova generazione. Insomma non c’è pace neppure in un luogo di culto dove normalmente si dovrebbe riflettere e pregare. Così qualcuno, approfittando del fatto che in quel momento la chiesa era vuota,
hanno strappato i lumini dalle piattaforme metalliche alle quali erano collegati. In questo modo, in un batter d’occhio, i ladri si sono appropriati delle piccole candele elettriche, praticamente dimezzando la loro presenza nella chiesa. Sono stati presi di mira quelli posizionati lungo la navata di sinistra a una decina di metri dalla sacrestia. Per fortuna non sono stati rubati quadri o altri cimeli, certamente più preziosi, presenti a San Martino. E così ci si è limitati all’illuminazione della chiesa. Sempre più spesso, purtroppo, anche i luoghi di culto entrano nel mirino di ladri e balordi a caccia di preziosi. Così chiese, cimiteri, cappelle e quant’altro si trasformano in luoghi dove colpire raggranellando, incuranti di ogni forma di rispetto, anche solo un misero bottino costituito da qualche pezzo di rame, vasi, fiori, o qualunque altro tipo di cimelio. Tutto, insomma, fa brodo persino il meccanismo elettrico contenuto all’interno dei lumini che i ladri potrebbero riutilizzare anche solo per esigenze domestiche o personali. Di fatti all’esterno della chiesa, tra le piante di una siepe, i responsabili della parrocchia, hanno rinvenuto la custodia in plastica di alcuni lumini. I ladri, dopo averli ridotti in pezzi, ne hanno asportato il contenuto gettando per terra l’involucro. Ne sono stati già recuperati alcuni, mentre degli altri si sono perse le tracce.
Il singolare episodio ha stupito la parrocchia che, pur non facendo alcun tipo di allarmismo, ha però sottolineato la mancanza di rispetto per un’azione di questo genere: «Chi tocca il fuoco – dice il parroco, don Francesco Corti – si scotta e se il fuoco è Dio scotta doppiamente. Per fortuna è un episodio isolato. La chiesa è il luogo della preghiera non quello dei furti. E’ il luogo dove va vissuta la fede, non può diventare luogo di furti e quant’altro». Sull’episodio indagano i carabinieri.
b.melazzini
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