Malnate, macché casta La giunta si taglia lo stipendio

MALNATE Si sono ridotti gli stipendi della metà come avevano preannunciato già da qualche settimana. E giovedì sera il consiglio comunale di Malnate ha approvato all’unanimità la riduzione delle indennità di sindaco, assessori  (-50%) e consiglieri comunali (-7%). Si parla tanto in questi giorni della “Casta” ma da Malnate arriva un esempio di come, in periodi di magra, i politici debbano essere i primi a lanciare messaggi positivi in un’ottica di risparmio delle risorse. Malnate risparmierà

settantamila euro all’anno che magari non incideranno molto su un bilancio da milioni di euro ma che potranno servire per riparare qualche strada malmessa o magari per togliere la discussa tassa di iscrizione alla mensa scolastica. Il tutto in attesa che prenda corpo l’idea di legare lo stipendio dei membri di giunta ai risultati ottenuti: una proposta portata avanti dall’amministrazione Astuti su cui il Comune di Malnate sta lavorando.
Con il dimezzamento degli stipendi, intanto, il sindaco Samuele Astuti guadagnerà 1549 euro lordi al mese, il vicesindaco Maria Croci 852 euro, gli assessori Giuseppe Riggi, Marco Viscardi, Francesco Prestigiacomo e Filippo Cardaci incasseranno 348 euro lordi al mese. Stipendio anche per il presidente del consiglio comunale: in passato Antonio Sassi e Franca Zanon avevano rinunciato, il nuovo presidente Donatella Centanin incasserà 348 euro al mese.
La pregevole iniziativa è stata illustrata dall’assessore al Bilancio, Marco Viscardi: «Si tratta di un atto dovuto – osserva – abbiamo dimezzato l’indennità di carica riducendo del 7% il gettone di presenza dei consiglieri comunali. Si tratta di una scelta etica fatta in un momento storico ben preciso. Un momento di grande difficoltà economica che dura ormai da più anni. Questo provvedimento è certamente un segnale politico. L’incidenza sul bilancio sarà più forte a partire dal 2012. Prima di questo provvedimento era stata fissata un’indennità massima». La questione aveva creato infatti forti tensioni nell’ultimo mandato amministrativo tra l’ex sindaco Sandro Damiani e l’allora opposizione di centrosinistra.
L’opposizione ha approvato ma nel dopo Consiglio non è mancata qualche frecciatina. «Parlano di politica come un servizio – dice Mario Barel del Pdl – se così è avrebbero dovuto azzerare l’indennità, senza darne una commisurazione, altrimenti mi vien da dire che lavorano a mezzo servizio. D’ora in avanti mi aspetto che il presidente del Consiglio sia super partes: durante la discussione sono stato aggredito dal consigliere Paganini e non è stato mosso un dito».

b.melazzini

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