MALNATE Terremoto in casa Pd: dopo le dimissioni dell’assessore al Bilancio Marco Viscardi a Malnate è scattata la resa dei conti tra le anime del partito. Una spaccatura a questo punto difficilmente sanabile tra l’area più di sinistra (soprattutto ex Ds) e quella più moderata (soprattutto ex Margherita e Socialisti).
La sensazione, però, è che alla base della frattura ci siano anzitutto vecchie ruggini: prevarrebbero, infatti, motivazioni più di natura personale che ideologica o politica. Il partito è diviso ed è pronto a infiammarsi sulla sorte di Viscardi, ora senza deleghe in giunta, ma comunque ancora alla guida della segreteria cittadina del Pd.
Il suo futuro politico è appeso a un filo: la parte moderata del partito, dopo le sue dimissioni, è pronta a sfiduciarlo. Lo difende l’altra parte. Sullo sfondo c’è, quasi come uno specchio per le allodole, il nodo dell’addizionale Irpef, che i moderati vorrebbero fosse applicata con aliquota unica e i rivali, invece, secondo il criterio della progressività.
Sotto, infine, bruciano passioni, dispetti, antipatie personali che superano il merito della questione fiscale, logorando da dentro – e da troppo tempo – la sezione. Di questo scontro, più di persone che di valori, rischia di dover fare le spese proprio il segretario Viscardi.
Tanto per creare un solco ancora più pronunciato, da qualche giorno circola in paese un documento firmato da alcuni iscritti del Pd, nel quale viene sostenuta la proposta di tassazione dell’ex assessore al Bilancio, con tanto di apprezzamento per il criterio progressivo a scaglioni.
Una proposta che cozza apertamente con quanto preannunciato dal sindaco Samuele Astuti che invece è pronto a presentare in commissione Bilancio (forse già domani sera) l’aliquota unica (0,3%, con soglia di esenzione per reddito a 12mila euro).
Da una parte c’è chi sconfessa l’ex assessore, dall’altra chi lo sostiene, andando di fatto contro il primo cittadino. In mezzo c’è un partito in ebollizione, che nei prossimi giorni potrebbe esplodere.
Pino Vaccaro
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