di Pino Vaccaro
MALNATE È stato pesantemente danneggiato dal temporale che si è abbattuto domenica sul Varesotto, il salice piangente centenario di Gurone: ora dovrà essere tagliato per evitare rischi inutili per i cittadini. In ballo c’è la sicurezza delle persone: così, anche se a malincuore, lo storico albero di piazza Bai verrà rimosso.
«Siamo molto dispiaciuti – racconta una mamma che ha appena accompagnato il figlio a scuola – perché ormai questa pianta rappresentava un vero e proprio monumento per chi abita da queste parti, ma anche per tutti quelli che vengono a scuola o al mercato. Era diventato ormai un compagno fisso per tutti. Ovviamente però la sicurezza delle persone è più importante. Se lo si deve tagliare, allora è giusto tagliarlo, anche se ci piange un po’ il cuore».
Sembra proprio che non ci sia alcuna alternativa: il vecchio salice ha i giorni contati. Salvo colpi di scena dell’ultimo momento già domenica prossima si provvederà al taglio. «Quando una pianta così bella deve essere eliminata – aggiunge un’altra donna – è come se ciascuno di noi perdesse qualcosa. Se poi però dovesse cadere in testa a qualcuno, meglio intervenire con anticipo, evitando che la situazione diventi più pericolosa».
Gli uomini del gruppo di Protezione civile di Malnate hanno già compiuto un primo intervento di messa in sicurezza nei minuti immediatamente successivi al temporale. Nel successivo sopralluogo non si è potuto far altro che constatare la pericolosità della pianta. «Molto probabilmente – esordisce il coordinatore Prociv di Malnate, Fabio Rossi – le forti piogge di domenica hanno danneggiato a tal punto il salice piangente da renderlo pericolante. Il nubifragio ha spaccato un paio di grandi rami. Ora la pianta è decentrata e rischia di crollare da un momento all’altro. Basterebbe un po’ di vento e il salice potrebbe creare pericolo per le persone che frequentano la zona».
Il sopralluogo si è protratto per molti minuti, si è vagliata ogni possibilità, ma pare proprio che non ci siano alternative all’intervento più drastico: «Abbiamo preferito intervenire subito – sottolinea Rossi – mettendo in sicurezza l’area con transenne. La zona è stata recintata e domenica andremo a tagliare la pianta. Dobbiamo farlo, anche se c’è un grande rammarico. Il salice, così ridotto, è troppo pericoloso: non si può purtroppo fare altrimenti. Inoltre, visti i danni che ha riportato, c’è anche il rischio che l’albero possa marcire in pochissimo tempo, diventando ancora più precario. Domenica sera ci siamo limitati a togliere un paio di rami, quelli più pericolosi, ma è stato solo l’inizio. Purtroppo non c’è più nulla da fare».
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