MALNATE Hanno portato a spalla il feretro tra due ali di gente accompagnando Stefano nel suo ultimo viaggio terreno. Gli amici più stretti, in un silenzio surreale, hanno voluto accompagnarlo per l’ultima volta. Un’atmosfera di dolore e commozione quella che si respirava ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale di San Martino a Malnate per i funerali di Stefano Albrigi, il 22enne che nella notte tra venerdì e sabato è deceduto in seguito a un incidente stradale avvenuto in viale Belforte a Varese all’altezza
del curvone del cimitero.
Malnate si è stretta attorno alla famiglia del ragazzo manifestando un coinvolgimento emotivo e una partecipazione straordinari. Oltre tremila persone hanno preso parte all’esequie, invadendo una chiesa diventata di colpo troppo piccola per contenere una folla così vasta. Del resto il dramma aveva colpito al cuore la comunità tanto che per tutta la settimana si erano moltiplicati, anche da parte di tanta gente comune, gli attestati di solidarietà e di vicinanza alla famiglia Albrigi. Così ieri pomeriggio una folla immensa si è radunata seguendo la funzione religiosa in un clima di intensa commozione.
Padre Tommaso dei francescani di viale Borri, amico di famiglia da quando mamma Silvana divenne insegnante a Varese, invitando i fedeli alla preghiera ha provato a rincuorare amici e parenti stretti nella morsa della sofferenza: «Non ci sono parole che tengano – dice il sacerdote – in questo momento ogni parola sembra vuota. In questi frangenti così delicati abbiamo bisogno di una presenza più forte, è necessario appellarci a qualcuno che non ci lasci soli, qualcuno che ci possa consolare. Abbiamo bisogno di lottare con la preghiera. Della preghiera non possiamo proprio farne a meno. Dobbiamo appellarci alla parola di Dio, la sola parola che può darci consolazione, dopo aver appurato l’insufficienza della nostra parola. In questo momento – aggiunge – sentiamoci amati dal Signore. Fisicamente Stefano non c’è più, non si potrà più vedere il suo volto, in questa situazione abbiamo bisogno di avvertire l’affetto che il Signore ha per noi».
Il sacerdote ha parole d’affetto per il giovane malnatese: «So che Stefano era una persona attenta – ricorda Padre Tommaso – sensibile, vicino agli altri, era vicino alle persone. Ecco questa è la testimonianza di fede che Stefano ci ha consegnato. Non sprechiamo la vita che il Signore ci ha donato, quello che possiamo fare è dedicare la vita verso ciò che non muore. Convertiamoci alla tenerezza, come faceva Stefano. Stare vicini alle persone: questa – conclude il sacerdote – è la testimonianza che Stefano consegna a tutti noi». Parenti e amici si sono stretti in un lungo abbraccio proprio davanti al feretro, in sottofondo la voce del coro e tutto intorno il silenzio assordante della chiesa. Dopodiché i compagni di una vita, a spalla, hanno trasportato la bara verso il cimitero comunale di Malnate, dove il ragazzo è stato seppellito. Così un fiume di persone, abbandonando la chiesa, ha raggiunto il camposanto per la tumulazione.
b.melazzini
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