MAGENTA – “Il nostro castoro non ce l’ha fatta”: con queste parole, il Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) de La Fagiana di Magenta ha annunciato la morte del castoro che era stato rinvenuto ferito nel Parco del Ticino, poco prima di Natale. Il roditore, trovato nella località Castelletto di Cuggiono, era stato trasportato d’urgenza al centro di recupero per ricevere le necessarie cure.
Il castoro presentava una grave infezione batterica e diverse contusioni, tra cui una ferita all’occhio. Nonostante gli sforzi dei veterinari e degli esperti del Cras, l’infezione si è rivelata troppo estesa e grave per permettere al giovane animale di sopravvivere. A gennaio verrà eseguito un esame istologico per determinare con maggiore precisione le cause del decesso, ma i risultati non saranno disponibili prima della fine del mese.
La scoperta di questo castoro aveva suscitato grande interesse e speranza. La specie, che non si vedeva nella zona da circa cinque secoli, aveva fatto pensare a un possibile ripopolamento del Parco del Ticino, grazie all’uso di corridoi ecologici naturali. Il ritrovamento aveva dato speranza di una possibile colonizzazione del “fiume azzurro” da parte di questa specie. Il castoro era stato avvistato da un cittadino mentre nuotava nelle acque di Castelletto Ticino, ma le sue condizioni erano subito apparse gravi. Immediatamente, le guardie del Parco e il cittadino avevano trasportato l’animale al centro di recupero, dove si è cercato in ogni modo di salvarlo.
Purtroppo, nonostante gli sforzi, l’animale non ce l’ha fatta. Ora, resta il mistero su cosa lo abbia portato a trovarsi nel territorio di Cuggiono, distante dalle abituali aree di distribuzione della specie. La sua morte, sebbene dolorosa, ha comunque dato un’importante occasione di riflessione sullo stato di salute degli ecosistemi locali e sull’importanza di preservare i corridoi ecologici per la fauna selvatica.