Malpensa, atterraggio nella tempesta: «Grande paura, tremava tutto»

Il nubifragio violento di domenica notte ha colpito lo scalo: infiltrazioni provocano pozze al ritiro bagagli (VIDEO). Lo spavento di una passeggera in arrivo: «Il pilota è stato bravissimo»

Dopo tanta afa è arrivato il nubifragio: colpito il sud della provincia. Tra sottopassi allagati, alberi caduti e voli da brivido su Malpensa.È una lettrice, infatti, a raccontarci la notte di tormenta che si è abbattuta sul nostro aeroporto. «Volo da Palma de Maiorca – racconta la varesina, di ritorno dalle ferie con il marito e due figlie piccole – Siamo partiti a mezzanotte. Entrati nel cono d’atterraggio ci siamo “scontrati” con i temporali. Il pilota è stato bravissimo: ha praticamente volato in picchiata per evitare le turbolenze più forti. Per un attimo abbiamo temuto che non fosse possibile atterrare. Il pilota ci ha avvisati di questa possibilità vista la particolare situazione meteo. Abbiamo iniziato a preoccuparci».

L’aereo invece viene portato in pista in modo regolare. «Il temporale è stato allucinante – racconta la varesina – Eravamo sulla pista, stavano agganciando il tunnel per farci sbarcare. L’aereo era fermo ma il vento soffiava con una forza tale da farlo ballare come se fossimo in volo». La donna e il marito hanno tenuto calme le bimbe piuttosto spaventate. «Siamo atterrati all’una e 26 minuti – racconta – all’una e 27 minuti su Malpensa si è

scaricato un nubifragio violentissimo. Siamo atterrati appena in tempo». Il maltempo avrebbe causato problemi anche per il ritiro bagagli. «Abbiamo atteso oltre un’ora – racconta la donna – la violenza del maltempo era tale che, ci hanno spiegato, c’era oggettive difficoltà addirittura per scaricare i bagagli dall’aereo e portarli nell’area ritiro. Che era allagata – aggiunge la donna – In zona nastro 3 c’erano parecchie infiltrazioni. Pozze d’acqua erano ben visibili sul pavimento dell’area ritiro bagagli del Terminal 1 e anche nei bagni». La donna, con la famiglia, è finalmente arrivata a casa «intorno alle 4 del mattino – racconta – Quando siamo usciti dal Terminal 1 il parcheggio era deserta. Unico presente: un nostro famigliare venuto a prenderci. Un volo da brivido: in volo, infatti, comprendi perfettamente tutta la forza violenta di alcuni fenomeni atmosferici».