Chiusura del presidio della direzione investigativa antimafia a Malpensa, vuole vederci chiaro. La deputata democratica eletta in provincia di Varese ha infatti presentato un’interrogazione a risposta in commissione rivolta ai ministri dell’Interno e dell’Economia.
L’aeroporto, ricorda l’esponente della maggioranza, è uno «dei più importanti d’Europa e purtroppo anche tra quelli maggiormente interessati dal traffico internazionale di stupefacenti». Tanto che secondo l’ex ministro Maroni «il 60 per cento» di questo fenomeno «è legato allo scalo» della brughiera.
Per questo motivo chiudere gli uffici della Dia rappresenta «una decisione piuttosto incomprensibile» e soprattutto contraria alle necessità del territorio lombardo, che vanno invece nella direzione di «implementare la presenza» degli organismi di polizia che si occupano del contrasto alla criminalità organizzata.
Tanto che anche il consiglio regionale lombardo ha recentemente approvato una mozione di Gian Antonio Girelli (Pd) nella quale si esprime «grande preoccupazione per la chiusura del presidio Dia di Malpensa», tanto più cruciale anche in vista di Expo 2015. Manifestazione rispetto alla quale lo stesso premier Enrico Letta aveva «sostenuto la necessità di implementare il contrasto alle organizzazioni criminali».
Per queste ragioni l’onorevole Gadda chiede al governo di «revocare la disposizione relativa alla chiusura del presidio della Dia di Malpensa». E, al contempo, di «mettere in campotutti gli strumenti necessari per rendere più efficace il contrasto alla criminalità organizzata nel territorio lombardo».
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