MALPENSA – È stato arrestato a Malpensa un narcotrafficante di 29 anni proveniente dal Qatar dopo aver rischiato la vita durante il volo a causa della rottura di un ovulo di eroina nel suo corpo. È stato allora immediatamente sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza a Gallarate e successivamente arrestato.
Ancor più della galera, non dovrebbe essere la morte un deterrente più efficace per i corrieri di droga, considerando l’alto rischio di overdose in caso di rottura di un pacchetto di droga nell’addome?
Il caso
Quest’ultimo caso del giovane pakistano sopraffatto dall’ingestione di eroina per trasporto, mette in luce la pericolosità estrema di questo sottobosco criminale. Il 29enne è sopravvissuto per un soffio, grazie alla prontezza dell’equipaggio e all’intervento immediato dei medici. Ora resta piantonato in reparto, con l’incognita del suo destino giudiziario.
L’avvocato difensore, Maria Grazia Senaldi, segue da vicino l’evolversi della situazione, mentre la quantità di eroina ingerita e il suo grado di purezza rimangono ancora da determinare. Tuttavia, è difficile credere che il giovane sia stato coinvolto in questa pericolosa impresa senza alcun contatto con il sottobosco criminale, soprattutto considerando la complessità dell’addestramento richiesto per ingerire gli involucri.
Il traffico di droga: una sfida mortale
Già la morte di un corriere ghanese nell’agosto 2019, vittima di un’overdose simile, doveva evidenziare la crudeltà di questo mercato clandestino e ammonire da eventuali ripetizioni della pratica. Sbarcato con circa quaranta ovuli di cocaina in corpo, manifestò segni evidenti di malessere, tremando e sudando copiosamente, chiaro segnale del pericolo imminente. Non era una messa in scena per eludere i controlli; era chiaro che stesse per crollare. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Gallarate, ormai privo di sensi, venne ricoverato nel reparto di rianimazione, ma purtroppo non ci fu speranza di salvarlo. Morì per overdose.
In questo mondo sotterraneo, l’addestramento all’ingestione di droga è una pratica comune, che richiede una preparazione intensiva per abituare esofago e stomaco a una pericolosa realtà: ingoiare involucri che possono rompersi a ogni momento, provocando un’agonia mortale.
Nonostante i rischi e le tragiche conseguenze, il traffico di droga continua a prosperare, alimentato dalla disperazione e dalla povertà di molti corrieri, pronti a rischiare la vita pur di guadagnare qualche misera somma. L’addestramento a questa pratica è tanto sofisticato quanto crudele, evidenziando la necessità di sforzi congiunti per combattere questa piaga che continua a mietere vittime tra i più vulnerabili della società.