Quando, a settembre, si traccerà una linea e si stilerà il bilancio dei primi tre trimestri del 2022, il conto sorriderà a Malpensa: saranno circa 12 milioni i passeggeri transitati al Terminal 1 (l’unico attualmente operativo) dello scalo milanese.
Armando Brunini, amministratore delegato di SEA, sorride: “Stiamo registrando un rimbalzo importante, al di sopra delle aspettative. La scorsa estate già c’era stata una ripresa. Quest’inverno invece il traffico fletteva del 50 per cento rispetto ai livelli pre-covid. Poi da marzo e aprile c’è stato uno sprint”.
Numeri che lasciano ben sperare, ma che prescindono dall’incognita legata alla stagione autunno-inverno 22/23: “Sei mesi fa la nostra ipotesi per un ritorno ai livelli precedenti il Covid era il 2024”, confida Brunini. “Mi sento di confermare questa data, ma con cautela. Perché fare previsioni è diventato difficile. Aspettiamo l’autunno per capire se si consoliderà questo ritorno alla crescita oppure se ci saranno altri elementi esterni”.
Ed è questo l’unico timore: la possibilità che una gestione del virus simile a quella dell’autunno/inverno 21/22 rallenti la ripresa a causa delle ben note limitazioni.
Nel sistema aeroportuale gestito da Sea, il valore di Malpensa è di 2/3, mentre Linate vale 1/3 del traffico complessivo: se il trend attuale non dovesse cambiare, cioè equivarrebbe ad un traffico totale, tra i due scali, nell’ordine dei 18 milioni di passeggeri a settembre: un bel dato, trainato anche dall’apertura di nuove rotte verso Oriente.
In attesa della rimozione delle restrizioni che ancora permangono in alcune zone del mondo, una su tutte la Cina. “Ma ci auguriamo che presto vengano tolte anche lì”, conclude l’ad di Sea.
Se lo augurano davvero tutti, per Malpensa e per il ritorno ad una vera normalità.