Maltempo/ Almeno tre morti, due nelle Marche e l’allerta continua

Ancona, 3 mar. (TMNews) – Riprenderanno oggi in provincia di
Fermo le ricerche di Valentina Alleri, la giovane dispersa nella
piena del fiume Ete. La ragazza, 20 anni, alle cinque
del mattino viaggiava su una Bmw assieme alla madre, Salvina Granata, e al compagno della madre, Giuseppe Santacroce. Ma il maltempo sta flagellando tutto il centro Italia; una persona
è morta a Cervia, in provincia di Ravenna, nell’auto bloccata in
un sottopasso allagato. Un’altra persona, anch’essa all’interno
dell’auto, è stata salvata e trasportata in ospedale. E a Trieste la borsa ha fatto numerosi feriti.

La famiglia travolta dall’acqua nelle Marche viaggiava in direzione Civitanova quando, a Casette d’Ete, frazione di Sant’Elpidio a Mare, il fiume è esondato trascinando via l’auto. L’uomo è stato ritrovato morto nel pomeriggio, il corpo impigliato tra gli alberi che costeggiano il fiume Ete Morto. E’ riuscita a salvarsi la madre della giovane dispersa, che è tuttora ricoverata all’ospedale di Civitanova Marche, ma non riporta lesioni gravi.

Continua intanto l’allerta meteo sulle Marche per le prossime 24 ore e il capo della protezione civile regionale, Roberto Oreficini, ha parlato di ulteriori pericoli derivanti dall’innalzamento delle temperature e dallo scioglimento delle nevi per la giornata di oggi. Il livello dei fiumi pare però abbassarsi leggermente nelle ultime ore. Sono 52 le zone allagate nella regione, 113 gli evacuati e 70 le strade chiuse. Su tutto il territorio regionale persisteranno condizioni di instabilità associate a precipitazioni che nel quadrante nord potranno essere più consistenti.

Rischio frane aumenta anche a causa dei terreni saturi. Oreficini ha annunciato che la regione “chiederà lo stato di calamità” e ha spiegato che “servirà una presenza forte del governo”. La Coldiretti Marche ha parlato di 10 milioni di euro di danni a colture e strutture vivaistiche, ricordando come il 99% dei comuni marchigiani siano a rischio smottamenti a causa dell’abbandono delle attività agricole a favore della cementificazione di molte zone. La Confindustria di Ascoli Piceno, la zona più colpita assieme al fermano, ha invece parlato di danni alle imprese per 100 milioni di euro. “Pur tra mille difficoltà – dice il presidente regionale degli industriali Paolo Andreani – i distretti stavano lottando per uscire dalla crisi. Ora devono fare i conti con un nuovo disastro, che ha portato lutti e danni”.

xan

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