Genova, 4 nov. (TMNews) – Decine di macchine e motorini accatastati in mezzo alla strada e schiacciati contro i portoni dei palazzi, negozi e abitazioni invase dal fango, alberi e detriti trascinati a valle dalla furia dell’acqua. In via Fereggiano, nel quartiere genovese di Marassi, otto ore dopo l’esondazione dell’omonimo torrente, che ha provocato la morte di almeno sei persone, tra cui due bambini, vigili del fuoco e volontari della Protezione civile lavorano senza sosta per liberare la strada dalle macerie prima dell’arrivo di una nuova ondata di maltempo che dovrebbe colpire il capoluogo ligure tra la notte e le prime ore dell’alba.
Il timore è che, con le nuove piogge, il torrente, il cui alveo è pieno di macchine e detriti, possa tracimare nuovamente. “E’ andata bene perché non ci abbiamo rimesso la vita ma -spiega a TM News il titolare di un negozio di porte e serramenti che è stato completamente sventrato dall’ondata di piena del torrente- riaprire l’attività sarà un problema non indifferente. Avevamo tutto in esposizione, finestre e porte blidate ma è andato tutto distrutto. Quando siamo tornati in negozio -sottolinea il commerciante- abbiamo trovato al suo interno una macchina e un cassonetto della spazzatura trascinati dalla furia del torrente”.
Tra i residenti della zona che sono riusciti a mettersi in salvo, salendo ai piani più alti della abitazioni, il ricordo di quello che è successo tra le 12 e le 12 e 17, quando il livello del torrente è salito di tre metri in poco più di quindici minuti, è impresso nella mente: “Ho sentito un boato e ho visto arrivare un mare d’acqua -spiega un ragazzo che vive in una palazzina a pochi metri da via Fereggiano- E’ stato un vero e proprio disastro, abbiamo provato a scendere per aiutare chi aveva bisogno ma non ci siamo potuti avvicinare più di tanto perché la strada era diventata un fiume e la corrente era fortissima. Nella mia vita -ha concluso- non ho mai visto nulla del genere”.
Un uomo che quando il torrente è tracimato stava prendendo un caffè in un bar di via Fereggiano descrive così la situazione: “E’ successo tutto improvvisamente, ero appena uscito dal bar e ho sentito gente che urlava, mi sono voltato e ho visto in fondo alla strada un muro d’acqua. Ho iniziato a correre con tutte le mie forze e sono riuscito a salvarmi per miracolo”.
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