GALLARATE Non sarebbe dovuta andare così. Secondo la Regione, infatti, nella notte tra mercoledì e giovedì non avrebbe dovuto piovere. Invece di acqua ne è caduta parecchia e sul palcoscenico cittadino è andato in scena il copione di sempre: sottopassaggi allagati e forze dell’ordine impegnate a “ripescare” gli automobilisti. Dalle 19 si è riovesciato sulla città una pioggia torrenziale, che ha continuato a cadere, più o meno intensamente, fin quasi all’alba.
Come la pioggia, anche il lavoro non è mancato. A più riprese i volontari della protezione civile sono stati chiamati a pulire la griglia lungo il corso del Sorgiorile che si trova all’altezza di via Pegoraro, di fronte alla caserma della guardia di finanza. Diversi i detriti che si sono accumulati sul letto del fiume, facendone alzare il livello. Gli uomini della Prociv, con l’apposita imbragatura, si sono impegnati per rimuovere rami, foglie e anche qualche sacco della spazzatura finito nel torrente,
almeno fintantoché «non abbiamo ritenuto che continuare fosse troppo rischioso», fa sapere l’assessore alla Sicurezza Paolo Cazzola. Il torrente è rimasto comunque sorvegliato speciale per tutta la notte. Precauzione necessaria, visto che in alcuni punti il Sorgiorile ha superato gli argini, allagando, anche se in misura marginale, l’asfalto. Ma senza la pulizia della griglia da parte dei volontari della Prociv, la zona di Cascinetta sarebbe finita a mollo.
E acqua e vento hanno scoperchiato la mensa dell’Agusta Westland di Verghera. Quanto accaduto intorno alle 5.30 di ieri mattini, nella nota azienda aeronautica, è il danno maggiore causato dal maltempo che ha imperversato per tutta la nottata. Ma non è l’unico. A Samarate gli automobilisti si sono ritrovati alle prese con il sottopasso ferroviario che attraversa il Sempione allagato (soltanto intorno alle 9 il passaggio è stato riaperto), mentre a Cardano di alberi sono stati abbattuti dalla furia del vento cadendo su via Piave senza fortunatamente causare danni. Il discorso Agusta è diverso: qui i danni ci sono stati. Ad essere colpita dalla furia della pioggia battente è stata la struttura, lunga circa un centinaio di metri, che ospita la mensa aziendale. A quell’ora, per fortuna, il grande spazio era deserto: nessuno vi sostava e proprio per questo il cedimento di parte del tetto non ha causato feriti. Le lamiere, una volta sfondate, sono state divelte dal vento: il maltempo ha così aperto “un buco” ampio circa una quindicina di metri nella copertura della mensa.
f.tonghini
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