Firenze, 28 ott. (TMNews) – Precipitazioni più intense, che avvengono più spesso, in un’Italia nella quale la temperatura è aumentata, in 130 anni, di un grado e mezzo. “Il legame tra eventi come quello che ha colpito la Liguria e la Toscana e il surriscaldamento globale c’è – spiega l’ingegnere ambientale Stefano Caserini – difficile semmai è stabilire quanto sia forte questo legame, cioè fino a che punto il singolo evento meteo sia ascrivibile ai cambiamenti climatici. Non è facile sapere quanto il legame aumenterà in futuro, quanto l’aumento delle temperature influirà sull’aumento delle precipitazioni”. Quel che è sicuro, per Caserini, che insegna ‘Fenomeni di inquinamento al Politecnico di Milano- è che “il parallelo in Italia tra aumento delle piogge e aumento delle temperature, in Italia, è stabilito a livello statistico”.
“In Italia c’è stato un riscaldamento più accentuato della media globale. Questo perché – continua Caserini – il Mediterraneo viene considerato un ‘hot spot’. In Italia abbiamo avuto un aumento di un grado mezzo, rispetto al +0,8 gradi centigradi della media globale, da quando si rilevano le temperature”. Caserini, che partecipa a Firenze al quinto convegno nazionale di ‘Aspo’, l’associazione che studia il picco del petrolio, si sofferma sul nesso tra consumo di suolo e di energia: “Immettendo gas serra, stiamo aumentando la temperatura della Terra. E i cambiamenti climatici influiscono sulle precipitazioni, poi quanto questo sia devastante dipende anche da come l’uomo si prepara. Se l’uomo non devastasse il territorio e fosse in grado di gestire il ciclo dell’acqua -conclude- si risparmierebbe moltissimo sui danni”.
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