Si riapre clamorosamente il caso dei presunti maltrattamenti ai danni dei bambini alla scuola dell’infanzia comunale di Solbiate Olona: nelle ultime ore il Gip di Busto Arsizio, , ha respinto la richiesta da parte della Procura di Busto Arsizio di archiviare la vicenda: «Non merita accoglimento – ha scritto il Gip – alla luce degli esiti dell’attività d’indagine svolta».
«L’approccio relazionale – ha aggiunto – con i bambini è costantemente in termini di voce alterata, aggressiva e del tutto inappropriata per minori che frequentano l’asilo e non si tratta di modalità occasionale, bensì ripetuta e costante». Il giudice vuole vederci chiaro chiedendo, quindi, alla Procura di formulare entro una decina di giorni l’imputazione. Nei guai è finita una maestra della scuola che ora però non si trova più in servizio a Solbiate Olona.
La vicenda era già esplosa lo scorso anno quando le mamme di cinque bimbi fecero presente la situazione dopo che i piccoli pare avessero manifestato sintomi anomali di ansia e preoccupazione. Una vicenda che le ha spinte a chiedere aiuto alle autorità competenti denunciando l’accaduto. Le assiste l’avvocato del Foro di Monza, , che ha espresso soddisfazione per gli ultimi sviluppi giudiziari: «Il pm – ha spiegato il legale monzese – aveva chiesto l’archiviazione poiché non ravvedeva gli estremi del reato. Il Gip, invece, ha rigettato la richiesta con nostra grande soddisfazione. Sono contento per il risultato ottenuto finora perchè dai filmati e dalle relazioni è emerso, invece, con chiarezza un metodo non adeguato, tale da sfociare in un maltrattamento. Stiamo parlando di bambini di tre, quattro anni. È doveroso andare avanti».
Tra gli episodi contestati ci sarebbe stato quello di una bimba alla quale la maestra avrebbe strappato un disegno lasciandola una mezzoretta da sola in un angolo dell’asilo. Il sindaco sta seguendo la faccenda con attenzione: «Già ai tempi – spiega – quando emerse la storia, avevamo parlato con il dirigente scolastico attuando tutte le procedure di verifica. Siamo sempre stati per la trasparenza. Non ci sono scusanti: se dovessero emergere responsabilità è giusto che la maestra paghi per eventuali colpe. Quando la giustizia fa il suo corso in modo puntuale non c’è che da essere soddisfatti. Seguiamo con attenzione gli sviluppi della vicenda poiché ci troviamo di fronte a una sfera molto delicata. Un cittadino, però, è innocente fino a prova contraria. Abbiamo il massimo rispetto – conclude – per l’autorità giudiziaria che sta facendo il proprio lavoro».