La vicenda ha avuto inizio nel maggio 2009 quando le guardie ecologiche e zoofile dell’Oipa Italia onlus avevano eseguito una serie di ispezioni ad Azzate. E lì avevano trovato il cacciatore e i suoi due pinter: uno dei quali, molto anziano (aveva 12 anni) è deceduto dopo il sequestro nel canile al quale era stato affidato. Secondo le guardie l’area di stabulazione dei due animali, che il cacciatore ha continuato a ribadire “correvano ogni giorno”, era sporca e di fortuna e i cani avrebbero mostrato i segni di una malnutrizione.
Valutazione smentita in aula “dalle veterinarie Asl ascoltate dal giudice che hanno valutato come buone le condizioni dei due animali”, spiega Fabio Ambrosetti, avvocato del pensionato sotto accusa. In ogni caso era scattata la denuncia e gli animali erano stati separati dal loro proprietario. Questa mattina la sentenza: il cacciatore è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. Il giudice ha ordinato che il suo adorato pointer gli venisse restituito. S. Car.
m.sada
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