Maltrattava conigli e cagnolini. E scaricava rifiuti abusivamente

Un gaviratese di 48 anni finisce nei guai: sequestrati gli animali, per i quali adesso inizierà una nuova vita

Abuso edilizio e maltrattamento di animali: scattano denuncia e sequestro per un gaviratese di 48 anni. Sono state le guardie zoofile del nucleo territoriale della provincia di Varese a far partire le indagini coordinate dal pubblico ministero di Varese Annalisa Palomba.
Tra i reati contestati al gaviratese c’è anche lo scarico abusivo di rifiuti anche pericolosi. L’intervento delle guardie zoofile ha inoltre permesso di portare in salvo due cani, sei polli e 13 conigli di cui 6 ancora cuccioli.


Per loro, adesso, inizia una nuova vita, per fortuna: gli animali sono stati sequestrati e affidati a delle idonee strutture. Uno dei conigli tra l’altro è stato trovato in blocco intestinale, patologia letale per questi roditori che devono essere sottoposti alle cure del caso entro 24 ore dall’inizio del blocco per avere qualche possibilità di salvarsi.
Le guardie zoofile sono arrivate appena in tempo; il loro intervento è stato così tempestivo da sembrare miracoloso: il coniglietto, infatti, è stato affidato alle cure di un veterinario esperto.
L’animale dovrebbe riuscire a salvarsi e sarà poi affidato ad una struttura dove potrà riprendersi dopo la prigionia. Gli animali tutti, sono stati trovati in condizioni igienico sanitarie e di vita pietose. I due cani erano alla catena, senza alcun riparo contro il freddo o la pioggia. Quando gli uomini guidati dall’ufficiale Francesco Faragò hanno iniziato l’ispezione di quel terreno in zona Ca’ De Monti i due cani erano senza acqua e cibo, letteralmente immersi nei loro escrementi. Vicino a loro c’erano dei bidoni pieni di acqua putrida e di insetti. Stesso trattamento per i sei polli: anche i volatili erano esposti alle intemperie.

Nessun riparo e anche nel recinto dove erano contenuti la polizia giudiziaria ha trovato cumuli di escrementi. I conigli erano forse gli animali nelle condizioni peggiori. I conigli adulti erano in minuscole gabbie che impedivano loro anche il più piccolo movimento ed erano tenuto in una sorta di capanno completamente al buio.
I cuccioli erano all’esterno, senza ripari, in una gabbia fatta di rete metallica. Anche in questo caso le condizioni igienico sanitarie in cui erano tenuti gli animali erano pessime.
Sul terreno, vincolato alle regole del parco naturale Campo dei Fiori, erano stati costruiti capanni abusivi con materiali di scarto. Inoltre erano stati scaricati rifiuti di vario genere, comprese delle lastre in amianto, rifiuto pericoloso, che probabilmente erano da utilizzare per realizzare qualche altra struttura abusiva.