Attenzione attenzione, arriva in Italia il Mamanet, una nuova disciplina sportiva riservata alle mamme che vogliono mantenersi in perfetta forma fisica. Già, perché chi l’ha detto che per sfornare figli occorra appendere l’appeal al chiodo? Una filosofia tutta nuova, uno sport nato per aggregare e per rendere possibile l’attività fisica anche a chi non ha mai praticato uno sport di squadra. Questo è il Mamanet, la disciplina sportiva nata in Israele dieci anni fa e che,
nel paese di provenienza ha raggiunto una popolarità straordinaria tanto da annoverare oltre 10 mila tesserati, anzi tesserate visto che, come dice il nome, si rivolge in esclusiva (o quasi) alle mamme.
Secondo soltanto al basket in Israele, è uno sport riservato alle mamme e va oltre il gioco, in quanto crea comunità tra le giocatrici e le loro famiglie dove la violenza sia fisica che verbale è assolutamente vietata. Si tratta della più grande organizzazione di sport sociale creata da mamme e per le mamme dove il suo impatto si ripercuote sull’intera famiglia, proponendo uno stile di vita sano e attivo. Tornare a essere protagoniste della propria vita, insomma. Concetto azzeccato. «La voglia di aggregazione e di divertirsi – spiega , responsabile di Mamanet Italia – ha trasformato semplici casalinghe in atlete a tutti gli effetti». Le regole sono più o meno quelle della palla rilanciata che qualcuno ricorda ai tempi del liceo. Una rete di pallavolo, sei atlete in campo, palla bloccata e schiacciata dall’altra parte a mo di terzo tempo del basket.
Un gioco semplice e proprio per questo adatto a portare in palestra anche persone non in forma smagliante. Ofra Abramovich, l’ideatrice del Mamanet, volle a suo tempo dare la possibilità alle donne, alle prese con gli impegni familiari, di tornare ad essere protagoniste inventando una specialità riservata soltanto alle mamme oppure donne over 35. Papà, figli e amici in tribuna a fare il tifo. Forse neanche lei ipotizzava di aver fatto centro. Lo sport è decollato in pochi anni ed ora si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il mondo. La voglia di aggregazione e di divertirsi hanno fatto il resto. In questi ultimi tre mesi, il Mamanet è approdato in Italia grazie a un’intuizione del presidente dell’Aics ON. Bruno Molea, e di Monica Zibellini, oggi responsabile di Mamanet Italia che hanno capito, assistendo ad alcune partite, la grandissima potenzialità della disciplina.
L’obiettivo è, infatti, dare la possibilità alle mamme di ritagliarsi del tempo per sé e dedicarsi a un’attività sportiva di squadra. È un gioco semplice: anche le donne che non hanno familiarità con lo sport o che sono inattive da tempo possono praticarlo. Il bello di questo sport, va sottolineato, è anche il suo fair play: non sono ammessi insulti, atti violenti, offensivi o canzonatori, e l ’arbitro può decidere di sospendere l’azione di gioco se si registrano comportamenti inadeguati delle giocatrici o del pubblico.
«Siamo al lavoro per dare un’occasione di movimento e socializzazione in più alle donne troppo prese da figli, lavoro e casa – (associazione italiana cultura e sport di Varese) – È uno sport nato per aggregare e per rendere possibile l’attività fisica anche a chi non ha mai praticato uno sport di squadra».