Dalla copertina di una rivista di gossip a un dibattito sulla bocca di tutti, compresa la politica. Nel giro di qualche ora, il caso dell’attrice spagnola Ana Obregón, affidatasi alla gestazione per altri in Florida per diventare madre a 68 anni, ha scatenato un grande dibattito in Spagna.
Con il governo di centrosinistra pronto a ribadire la propria posizione nettamente contraria agli “uteri in affitto” e “l’illegalità” della “maternità per sostituzione” in patria (le registrazioni di bimbi nati in questo modo all’estero sono però generalmente consentite) e una parte del centrodestra e delle famiglie che vi hanno fatto ricorso invocano “una discussione seria” sul tema.
Lo scoop sulla decisione di Obregón, volto arcinoto della tv spagnola e che in passato ha collezionato partecipazioni anche in film e serie italiane, è arrivato dall’ultimo numero del magazine Hola!. La prima pagina mostra l’attrice e presentatrice su una sedia a rotelle, all’uscita di un ospedale di Miami e con la figlia neonata in braccio. “È arrivata una luce piena di amore nella mia oscurità“, ha poi confermato su Instagram la diretta interessata, colpita tre anni fa dal grave lutto della scomparsa del figlio 27enne Aless per un tumore.
In Spagna, adozioni e prese in affidamento di minori da parte di coppie gay sono legali dal 2005. Ma il caso della presentatrice ha aperto il dibattito su un tema che fa molto discutere anche in Italia. Nel mondo politico la discussione ha toccato i risvolti bioetici e sociali della gestazione per altri. “Come sapete, è una pratica illegale in Spagna – ha ricordato ad esempio la ministra delle Pari Opportunità Irene Montero (Podemos) – non dimentichiamoci delle donne che ci sono dietro questi casi, vittime di una chiara discriminazione per povertà“.
Sulla stessa linea il ministro della Presidenza Félix Bolaños (Partito Socialista), considerato braccio destro del premier Pedro Sánchez. “Non commento circostanze personali – ha dichiarato – ma ricordo che i corpi delle donne non possono essere né comprati né affittati“. Da parte sua, il Partito Popolare (centrodestra) ha chiesto di rivedere la normativa. “Ma il dibattito esiste e sulla questione va messo ordine, perché se da un lato la pratica è illegale, ci sono spagnoli che vi stanno facendo ricorso in altri Paesi”, ha osservato il leader della formazione, Alberto Núñez Feijóo. Apertamente favorevole invece a una maternità “altruista” il partito liberale Ciudadanos.