«Manca un Mike Green, ma possiamo anche vincerne quattro di fila»

Il sindaco Fontana: «Ero molto più preoccupato l’anno scorso con una squadra senza capo né coda . Illogico passare da +19 a -9, il problema è mentale. Deluso da Robinson. Serve l’uomo che spacca»

– Una squadra dai due volti, capace di splendere e poi spegnersi del tutto nel giro di pochi minuti, fino a incappare nella sventurata serie di quattro sconfitte consecutive. E così Varese si ritrova oggi a fare i conti con una classifica deficitaria, nella settimana che porta al difficile derby casalingo con Milano, che precede due trasferte toste come quelle di Cremona e Brindisi. Questi i fatti in casa Openjobmetis. Ma lo sport non è fatto solo di numeri e una repentina e totale inversione di tendenza è sempre possibile, anche quando tutto sembra andare per il verso sbagliato. Ne è convinto il sindaco Attilio Fontana, primo tifoso del grande sport biancorosso.

Io dico di no, che non lo sono. Perché il filotto recente di sconfitte è frutto di episodi anche rocamboleschi. A mio parere occorre innanzitutto ritrovare la fiducia in noi stessi. E sperare ovviamente che anche la fortuna giri un po’ dalla nostra parte. E se questo dovesse accadere sa che le dico?

Che ne vinciamo quattro di fila. Ero molto più preoccupato un anno fa, di questi tempi.

Perché quella mi sembrava una squadra senza capo né coda. Questa no, questa è una squadra vera.

In effetti, l’andamento delle ultime partite lascia davvero perplessi. Andiamo incontro a improvvisi black out che risultano proprio difficili da comprendere. È addirittura quasi illogico passare da un +19, più o meno a metà partita, a un -9 finale, com’è successo a Roma. C’è evidentemente qualcosa che non funziona a livello mentale, perché per 20 minuti abbiamo dominato la partita.

Io mi auguro che quanto avvenuto nel secondo tempo sia solamente una questione di tenuta fisica, perché effettivamente abbiamo affrontato gli ultimi impegni con un roster particolarmente corto. Però secondo me una cosa a questo gruppo manca.

Manca il Mike Green della situazione, ovvero il giocatore capace di prendersi la squadra sulle spalle quando le cose si fanno complicate. Uno, insomma, che si prenda la responsabilità di piazzare triple pesanti al momento giusto, che sappia accelerare e variare il gioco e servire assist preziosi ai compagni.

Deluso da Dawan Robinson in particolare. Più del lungo, da più parti invocato, a me sembra che alla squadra manchi quel tipo di giocatore che ho poc’anzi descritto.

L’estone è sicuramente un elemento vitale, anche perché senza di lui le rotazioni si accorciano parecchio. Però…

Resto convinto che, anche in sua assenza, potevamo comunque vincerle tutte.

Io spero che il nuovo arrivato possa essere un nostro punto di forza proprio in quei momenti in cui il braccio degli altri si fa tremolante. Che sia cioè Eyenga l’uomo in grado di infilare qualche canestro importante.

Forse sì, forse la tensione è troppo alta. L’entusiasmo è bellissimo, ma non deve rivelarsi controproducente, a livello di tenuta mentale dei giocatori.

A me sembra un ottimo allenatore oltre che un grande trascinatore. Prendiamo le ultime partite: finché abbiamo giocato, abbiamo giocato davvero bene, a testimonianza di come a guidare la squadra ci sia una persona che sa esattamente dove mettere le mani. Ritorno ancora una volta alla partita di Roma dell’altra sera: a un certo punto sembrava quasi un allenamento per i nostri, per come stavamo vincendo.

Già, davvero inspiegabile.