Nuovi ritocchi alla Legge di stabilità. Il governo presenta le modifiche in vista del secondo rush in Parlamento: si va da alcune misure sulle Regioni (patto verticale ordinario, rinegoziazione dei mutui, royalties sul pareggio di bilancio) ai fondi per la messa in sicurezza del «sarcofago» di Chernobyl, dalla trasparenza del cinque per mille alla possibilità per le forze di polizia di usare il carburante sequestrato passando per le novità che riguardano grandi società come Fs, Terna e Poste. E non è escluso che il governo possa scegliere di intervenire ancora, in modo più incisivo, sul fronte delle società partecipate.
I tempi dell’esame a Palazzo Madama intanto si allungano un po’. L’esame in commissione Bilancio entrerà nel vivo solo lunedì, facendo slittare l’approdo in Aula da martedì a giovedì, con l’ok finale del Senato previsto per venerdì 19. Dopodiché il testo è atteso per il voto definitivo alla Camera nel weekend.
I nodi principali devono, infatti, ancora essere tradotti in emendamenti: il pacchetto fiscale e la revisione delle misure sui giochi sono ancora da mettere a punto,
così come devono ancora essere messe nero su bianco le norme sul personale delle Province e le modifiche al regime Iva dei «minimi» (che prevedrebbero un aumento del tetto massimo per accedervi da 15 mila a 20-25 mila euro) nonché gli sgravi Irap estesi agli autonomi. Un capitolo, quest’ultimo, che insieme a quello sui fondi pensione, dovrebbe arrivare attraverso riformulazioni di proposte parlamentari. L’obiettivo, spiega il relatore Giorgio Santini, «è correggere l’asimmetria che riguarda una fascia rilevante di aziende» che non beneficiano del taglio sul costo del lavoro perché non hanno dipendenti. E «se non lo fa il governo – avverte – ci sono tanti emendamenti presentati dai senatori su cui possiamo lavorare». Governo che potrebbe invece decidere di accelerare sulle società partecipate.
Un fronte sul quale insiste anche il Nuovo centrodestra, che ha presentato un emendamento per chiudere quelle realtà che non hanno dipendenti, ma che soprattutto dopo le vicende legate a Roma – si sottolinea – dovranno essere oggetto di un’attenta valutazione. Altro nodo, anche questo evidenziato dal partito di Alfano, è quello delle risorse per la lotta all’epatite C. Sempre a firma dell’esecutivo è anche la norma che salva i set di film e fiction d’azione che potranno continuare a usare le armi di scena.
Arte e cultura dunque ma anche le grandi società italiane: gli emendamenti presentati del governo infatti prevedono, ad esempio, che le reti elettriche delle Ferrovie siano inserite nella rete di trasmissione nazionale di energia elettrica e che le risorse vadano agli investimenti sulla rete ferroviaria nazionale. Ma non solo. Dopo alcuni stop and go, arrivano i 535 milioni per Poste in attuazione di una sentenza europea sugli aiuti di Stato e la revisione del contratto di programma. Il tutto con l’obiettivo di consentire «una graduale riduzione degli oneri di fornitura del servizio postale universale» (i postini potrebbero suonare meno spesso alla porta) prevedendo tra l’altro tariffe più flessibili. Infine, presentata anche una norma contro la lentezza dell’erogazione delle risorse sul fronte degli appalti.