Roma, 4 dic. (TMNews) – La manovra del Governo Monti non è certo quella voluta dal Pd, se Pier Luigi Bersani fino a qualche ora fa era fortemente critico non è che adesso festeggi, ma il segretario Pd può certamente permettersi un po’ di soddisfazione per il testo uscito dal Consiglio dei ministri. Alcune cose sono “positive”, ha spiegato, in particolare l’esenzione delle pensioni minime dal blocco dell’adeguamento al costo della vita e la tassa sui capitali scudati. D’altro canto, il leader Pd vorrebbe di più, anche su questi due temi: per Bersani sarebbe il caso di alzare almeno a 1.100-1.200 euro la soglia delle pensioni da esentare dal blocco, e la tassa sui capitali scudati dovrebbere essere più alta.
“Non è la nostra manovra”, ripete ancora, ma comunque dei risultati sono stati ottenuti, rispetto al quadro che Mario Monti aveva prospettato ieri sera: non è cosa da poco, ha commentato Bersani, avere ottenuto l’esenzione delle pensioni minime, ed è positivo anche se sia stata esclusa l’Irpef dalla manovra. Bersani si è anche detto soddisfatto per il via libera alla vendita dei farmaci di classe C nelle parafarmacie e, in generale, per il programma di liberalizzazioni annunciato dal Governo. Da rivedere, invece, le misure per la lotta all’evasione: troppo altro, per Bersani, il tetto di mille euro per i pagamenti in contanti.
Adm
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