La prossima stagione artistica sestese riserverà una graditissima sorpresa: è in arrivo una mostra internazionale del grande artista Marc Chagall. La notizia non è ancora stata data ufficialmente, ma l’assessore alla Cultura Silvia Fantino l’ha preannunciata con grande orgoglio. È importante però non farsi cogliere impreparati sul pittore e conoscere almeno per sommi capi la sua storia, per inquadrare meglio la sua produzione pittorica. Il pittore bielorusso naturalizzato francese e di origini ebraiche, nasce il 7 luglio 1887 e si spegne il 28 marzo 1985.
La famiglia, di cultura e religione ebraica, vive a Vitebsk, allora facente parte dell’Impero Russo. Il giorno stesso della sua nascita, il villaggio fu attaccato dai cosacchi durante un pogrom, e la sinagoga venne data alle fiamme; da allora, l’artista – rievocando le proprie origini – usava dire: “Io sono nato morto”. Chagall fu il maggiore di nove fratelli. Il padre, Khatskl era mercante di aringhe. Inizia a studiare pittura nel 1906 con il maestro Yehuda Pen ma l’anno successivo si trasferisce, a San Pietroburgo, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e incontra artisti di ogni scuola e stile. Ma la sua situazione di ebreo non gli rende la vita facile. Nel 1912 aderisce alla Massoneria e divenuto noto come artista, si trasferisce a Parigi per essere più vicino alla comunità artistica di Montparnasse. Nel 1915 si unisce in matrimonio con Bella Rosenfeld. La loro prima figlia, Ida, nasce nel 1916. Nel 1917 prende parte alla rivoluzione russa e il ministro sovietico per la cultura lo nomina Commissario dell’arte per la regione di Vitebsk, dove fonda una scuola d’arte e il Museo di arte moderna di Vitebsk. Nel 1920 con la moglie è a Mosca, ma nel 1937 diventa cittadino francese. Durante l’occupazione nazista ripara prima a Marsiglia e poi negli USA. Nel 1944 la moglie amatissima muore e nel 1949 Chagall fa ritorno in Provenza. Malato di depressione, fa la conoscenza di una donna, Virginia Haggard, dalla quale ha un figlio. Ma si riprende e la sua attività conosce anni intensi, dove riscopre I colori brillanti e si cimenta anche con la scultura, la ceramica e il vetro. Nel 1952 si risposa con Valentina (detta “Vave”) Brodsky, anch’ella di origine russa ed ebrea. Con lei scopre la Grecia e Israele. Nei suoi lavori campeggiano episodi di vita popolare russa, episodi biblici, momenti della sua infanzia. I suoi mondi sono colorati, fiabeschi; il suo segno primitive, infantile, mai imprigionato nei movimenti più in voga e d’avanguardia. La mostra sestese proporrà un buon numero di opere provenienti da importati musei internazionali e da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Sarà un’occasione unica per ammirare dal vivo tele che hanno sempre entusiasmato i critici per i loro cromatismi freschi e brillanti.