Marchirolo, è fuori pericolo la ragazza accoltellata

MARCHIROLO Cristina Joana Radoi ce l’ha farà. La 27enne rumena, residente a Marchirolo, sopravviverà alle coltellate che l’ex fidanzato le avrebbe sferrato con brutalità giovedì mattina nella sua casa di via Roma, al civico 22. Le sue condizioni, infatti, sono migliorate decisamente. Un bel passo in avanti che le ha consentito anche di riprendere conoscenza dopo il lungo e delicato intervento chirurgico cui è stata sottoposta nel pomeriggio di giovedì. Necessario per risolvere un’emorragia addominale causata dai fendenti del suo aggressore.


Per ora, però, la ragazza, badante con un passato da cameriera al «Cafè Time» di Lavena Ponte Tresa rimane ricoverata nel reparto di terapia intensiva del Circolo di Varese. Ad accudirla, oltre agli specialisti dell’ospedale varesino, anche la madre arrivata dalla Romania. Sul versante delle indagini, invece, resta assoluto il riserbo dei carabinieri che però puntano dritti proprio verso l’ex fidanzato trentenne della ragazza. Questo avrebbe riferito la stessa Cristina. Su questa strada li avrebbero indirizzati anche gli amici della giovane. Compresa la sua collega al “Cafè Time” di Lavena Ponte Tresa. Nel mirino l’atteggiamento di gelosia di quello che una volta era il fidanzato di Cristina. Il suo nome Cristina lo avrebbe fatto anche subito dopo le coltellate subite: quando ha raccolto le forze e avvisato un’amica che  poi ha lanciato l’allarme dal Canton Ticino con una richiesta d’intervento arrivata sul numero diretto dell’Sos di Cunardo, senza passare dal 112. È lui insomma l’uomo che i carabinieri cercano nella zona di Marchirolo e in tutta Europa. Dove potrebbe essere riparato dopo il delitto. Sembrerebbe, infatti, che il cellulare dell’uomo, prima di spegnersi definitivamente abbia agganciato una cella del Canton Ticino. Particolare, però, non aiuta a ridurre la mappa del suo possibile nascondiglio dell’assalitore. Quel ragazzo con il quale la badante aveva anche diviso un appartamento proprio a Ponte Tresa. Poi, però, le cose non erano funzionate. Lei si era trasferita a Marchirolo, nei mesi scorsi, e lui era rientrato in Romania. Da qui sarebbe montata la frustrazione, il livore e la voglia di ottenere un chiarimento. Che però giovedì mattina si è trasformato in un drammatico tentativo di omicidio. Con le coltellate, nove, sferrate con forza nonostante i tentativi disperati della giovane di difendersi. Con tutte le sue energie. Le stesse che le hanno consentito di superare le ferite e riprendere conoscenza. Una buona notizia per tutti dopo la paura e l’angoscia.

b.melazzini

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