Washington, 3 ago. (Ap) – Circa 4,9 milioni di barili, equivalenti a 780 milioni di litri di petrolio, sono fuoriusciti dal pozzo danneggiato all’origine della marea nera del Golfo del Messico. Lo hanno annunciato ieri a tarda ora le autorità statunitensi, che hanno precisato che 800mila barili (127 milioni di litri) sono stati recuperati.
“Le equipe scientifiche ritengono che complessivamente siano stati persi dal pozzo circa 4,9 milioni di barili di petrolio”, hanno indicato i responsabili del gruppo di risposta congiunta, che riunisce British Petroleum e il governo degli Stati Uniti, in un comunicato che accompagna questa nuova stima. “Una parte di questo greggio non è confluita nell’Oceano: le attività di arginatura condotte da Bp e dirette dagli Stati Uniti hanno permesso di intercettare circa 800mila barili di petrolio” prima che fosse collocato un tappo sul pozzo, a metà luglio, ha proseguito il comunicato.
A titolo di raffronto, furono versati 41 milioni di litri di greggio sul litorale dell’Alaska (Nord-est) in occasione della marea nera provocata da Exxon Valdez nel 1989. La cifra di 4,9 milioni di barili rientra nella “forchetta” precedentemente annunciata dalle autorità statunitensi, che ritenevano che tra i 3 e i 5,3 milioni di barili fossero fuoriusciti dal pozzo tra il 20 aprile, data dell’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon sfruttata da Bp, e il posizionamento del tappo il 15 luglio. Questa nuova stima “è la più precisa finora, con un margine di errore più o meno del 10 per cento”, secondo il comunicato.
Con 4,1 milioni di barili versati nell’Oceano, la marea nera del Golfo del Messico rappresenta la peggior catastrofe accidentale della storia dell’industria petrolifera.
Fco
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