«Mariane vittima della follia? Ci uccide chi ci ritiene oggetti»

Dopo l’omicidio della mamma di due bimbi nasce l’associazione “La casa delle donne”. «Ogni tre giorni un caso come quello di Gallarate. Noi qui per aiutare chi ha bisogno»

GALLARATE – Ancora una volta una donna uccisa da un uomo. Dopo Caserta, è stata Gallarate a finire tristemente alle cronache per l’omicidio mercoledì scorso di da parte del marito , coppia albanese con due figli minorenni.
«Ancora una donna vittima della mano feroce e assassina del suo compagno. Ogni tre giorni una donna è vittima di quell’uomo in cui ripone la propria fiducia», rimarcano dalla Casa delle Donne “Anna Andriulo” di Gallarate, neonata associazione che si propone di essere un luogo di incontro e di ascolto per le donne.


Proprio nelle scorso ore, alla Cuac in via Torino 64, la Casa delle donne ha ufficializzato il proprio divenire associazione dopo un paio di anni di attività e proposte per donne ma anche per uomini, come il corso di formazione sulla violenza tenuto da , giornalista femminista, formatrice sui temi della differenza di genere e sul conflitto, con la partecipazione di un rappresentante dell’associazione “Il Cerchio degli uomini” di Torino che ha attivato uno sportello di ascolto utile a chi si accorgesse di avere reazioni violente.

Gallarate ha dunque già iniziato non solo ad interrogarsi, grazie alla Casa delle donne “Anna Andriulo” che ha preso piede in città ed è pronta ad essere un punto fermo in zona, luogo di confronto. «Due anni fa è emersa l’esigenza di esserci, visto che non esiste un’associazione di donne a Gallarate, e allora eccoci qua», dicono dalla Casa intitolata a una delle co-fondatrici, scomparsa purtroppo l’anno scorso per una malattia. «Non vogliamo essere il salotto “buono” delle gallaratesi, ma un luogo di incontro e di ascolto, aperto a tutte. Non disponiamo ancora di strutture, ma se una donna in difficoltà si rivolge a noi, siamo perlomeno in grado di fare da filtro e indirizzarla verso realtà che si occupano di donne maltrattate».
La nuova associazione, che ancora non dispone di una banca dati sulle evidenze cittadine o del sud della provincia rispetto a violenze e maltrattamenti, sta nel frattempo cercando di creare una rete con i Centri antiviolenza ai quali le donne possono rivolgersi.

L’inaugurazione avviene l’indomani del fatto di cronaca che ha scosso la città e che, qualsiasi possa essere stato il movente dell’omicida, lascia comunque una donna, madre di due figli piccoli, senza vita. «L’assassinio di una donna nell’ambito dei propri affetti, della propria casa, non è una spicciola faccenda di ordinaria follia. E’ il frutto di una cultura patriarcale e sessista che vede la donna come una “cosa subalterna” che si può sopprimere e graziare a proprio piacimento», è il commento delle portavoci della Casa delle donne di Gallarate.