ISPRA Ispra sempre più europea. La cittadina sul Lago Maggiore potrebbe infatti ospitare un vertice con le massime cariche italiane ed europee. E precisamente il presidente della Commissione Europea José Barroso e il presidente del Consiglio italiano, il varesino Mario Monti.
Partecipazione non ancora certa, in particolare per il capo del governo, ma se tutto andrà a buon fine i due politici verranno in visita ad Ispra il 16 marzo. Un “sopralluogo” al Centro comune di ricerche europeo, che rappresenta, su cinque strutture disseminate in Europa, quella più grande e conosciuta. Proprio per questo da tempo l’eurodeputato del Pdl Lara Comi ha presentato istanza al Consiglio europeo «affinché si impegni nel potenziamento del centro di Ispra, supportandolo e rendendolo la principale sede di ricerca a livello europeo».
Potenziamento che, non c’è bisogno di dirlo, rappresenterebbe un’occasione di crescita per l’economia del territorio, non solo del circondario, ma a livello provinciale. La realtà del Ccr, che è sempre stata vista come un qualcosa di “estraneo” dal tessuto sociale del Varesotto, potrebbe a questo punto diventare veramente un volàno del territorio.
L’arrivo dei due leader istituzionali dovrà essere confermato nei prossimi giorni. E rappresenterebbe il traguardo del lavoro che Lara Comi ha iniziato un anno e mezzo fa.
Quando, nell’ottobre del 2010, come membro della Commissione Imco (mercato interno e protezione consumatori), aveva dato il via ad una collaborazione tra l’Ipsc (Istituto per la Protezione e la Sicurezza dei Cittadini), interno al sistema del Centro di ricerche, e la sua commissione, incaricata della risoluzione del Dossier “Sicurezza Generale dei Prodotti”. Da allora ha spinto per far ottenere al Ccr di Ispra un ruolo sempre maggiore sullo scenario europeo.
Il Ccr è una direzione generale interna della Commissione europea, che si divide in otto strutture dislocate in cinque Paesi membri, ovvero il Belgio, l’Italia, l’Olanda, la Germania e la Spagna. Il suo compito è fornire un sostegno scientifico e tecnico alla progettazione, allo sviluppo, all’attuazione e al controllo delle politiche dell’Unione europea. Ed è finanziato direttamente dall’Unione, così da garantirgli l’indipendenza di ricerca. Dei cinque siti nei quali si articola, ovvero Siviglia, Ispra, Karlsruhe, Geel e Petten, la sede in provincia di Varese è «il più grande con 1.400 persone e quattro istituti di ricerca che coprono i campi più disparati, dai sistemi d’informatica e della sicurezza, all’ambiente, alle applicazioni spaziali, alla salute e protezione dei consumatori».
b.melazzini
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