– Si erano riforniti di cocaina nei boschi di Concagno, al confine tra le province di Como e Varese, ma non sono riusciti a tornare alla “base”, nella zona di Lavena Ponte Tresa, dove vivono, poiché sono stati intercettati da una pattuglia dei carabinieri della stazione di Malnate che gli stava alle calcagna già da qualche tempo. I due spacciatori di Ponte Tresa sono stati arrestati dopo un inseguimento mozzafiato tra San Salvatore e Binago.
Si trovano ora in carcere a Como a disposizione dell’autorità giudiziaria. Quello messo a segno dai militari di Malnate è l’ennesimo arresto, in fatto di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, compiuto dalla stazione comandata dal maresciallo e coordinata dal capitano . I fatti risalgono al 2 maggio. I due spacciatori hanno attraversato Malnate raggiungendo la “piazza” a cielo aperto dei boschi di Solbiate. Un luogo noto da tempo per essere un punto di rifornimento e smercio della sostanza stupefacente. Evidentemente lo sapevano anche i due spacciatori.
Dopo aver recuperato una quantità consistente di droga – si parla di 54 grammi di coca – a bordo della loro macchina se la sono filata, abbandonando i boschi del Comasco. Ma non sono passati inosservati alla pattuglia di Malnate che da tempo era sulle loro tracce. Quando li hanno incrociati, insospettiti, si sono subito lanciati al loro inseguimento. La macchina sospetta non si è fermata a San Salvatore, ma ha proseguito la propria corsa in direzione di Como. Gli spacciatori hanno tentato in qualche modo di sbarazzarsi dei carabinieri, accelerando, ma la fuga è durata poco. I militari, infatti, dopo un inseguimento ad alta velocità li hanno braccati all’altezza di Binago. A quel punto hanno compiuto una perquisizione personale e della macchina scovando oltre mezzo etto di cocaina, ancora da tagliare e confezionare in vista della vendita al dettaglio, e piccole dosi di hascisc ed eroina. E’ probabile che gli spacciatori avessero in mente di cedere la droga nella zona di confine tra Ponte e al Svizzera, ma si tratta di ipotesi ancora in fase di approfondimento. Nel frattempo i due sono stati trasferiti a Como. Dovranno rispondere delle accuse di detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. Continua attività di prevenzione e di repressione contro lo spaccio.