– Massaggio romantico con sorpresa: in due rinviati a giudizio per sfruttamento aggravato della prostituzione. E a processo in aula ci sarà dell’imbarazzo: i clienti, che saranno chiamati a testimoniare, sono stati intercettati e filmati durante le indagini.
Il giudice per l’udienza preliminare ha mandato a processo la maitresse cinese di 36 anni e il suo socio e tuttofare, che all’occorrenza faceva anche da autista alle particolari massaggiatrici, un pensionato di 65 anni residente nel luinese.
/> L’operazione era stata condotta nei mesi scorsi dalla guardia di finanza di Luino e coordinata dal pubblico ministero di Varese , che ieri in aula ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio della coppia. L’indagine era stata chiamata “magic surprise”. Il massaggio “magic surprise” era infatti il top di gamma tra le offerte dei due centri massaggi, uno a Lavena Ponte Tresa l’altro a Marchirolo, poi chiusi dai militari delle Fiamme Gialle.
Di fatto dietro a quei centri massaggi per gli inquirenti si nascondevano veri e propri bordelli. Le ragazze, tutte cinesi, si prostituivano e il magic surprise, meglio noto come massaggio romantico con sorpresa, consisteva in una prestazione sessuale completa. Non solo. Le giovani prostitute si prestavano ad accontentare i gusti più particolari di clienti di ogni fascia di età ed estrazione sociale e professionale: professionisti, piccoli imprenditori, operai, giovani, quarantenni e sessantenni.
Uomini distinti che molto spesso avevano fidanzate, mogli e figli. Il successo dei due centri massaggi stava “nell’ottimo rapporto qualità prezzo”: i costi delle prestazioni oscillavano tra i 40 e i 45 euro. L’ambiente discreto e pulito ha incantato schiere di clienti soddisfatti che, attraverso il passa parola, contribuivano ad accrescere la fama dei due postriboli. In particolare a colpire favorevolmente la clientela erano la discrezione e la professionalità del personale. In particolare la discrezione, a quanto pare, era dote particolarmente apprezzata dagli uomini con fede al dito. I militari della Guardia di Finanza sono arrivati a questa fabbrica del sesso ben gestita seguendo gli annunci pubblicitari dei due centri pubblicati sia sui giornali locali che soprattutto su svariati siti internet. La premiata ditta garantiva svago ai clienti, che erano tutti uomini ovviamente, ma veniva gestita con alta capacità manageriale: i compiti dei due gestori erano ben delineati. La cittadina cinese era la titolare e si occupava del ritiro degli incassi scaturiti dalle prestazioni sessuali fornite giornalmente.
L’uomo gestiva invece le questioni logistiche e in assenza della titolare impartiva le direttive alle ragazze. Quello che andrà in scena a novembre nelle aule del tribunale di Varese sarà un processo ad alta tensione.
Durante l’indagine, infatti, i clienti sono stati intercettati e filmati nei due centri finiti nell’inchiesta mentre si godevano il loro massaggio romantico sino alla sorpresa finale. Saranno chiamati sul banco a testimoniare. Durante un processo pubblico.