Mastini, cuore e battaglia: Caldaro vola in finale, ma Varese esce a testa alta

Un addio tra emozioni e orgoglio: i gialloneri lottano fino alla fine, ma cedono 4-2 in Gara5. La stagione 2024/25 dei Mastini Varese finisce qui.

Hanno dato tutto, ma non è bastato. I Mastini Varese si arrendono in Gara5 della semifinale IHL contro Caldaro, che conquista la finale scudetto con il punteggio di 4-2. Se i numeri condannano i gialloneri, sul ghiaccio la differenza tra le due squadre è stata tutt’altro che schiacciante. Gli altoatesini affronteranno ora Aosta per il titolo, mentre Varese esce dal campionato con onore, dopo aver venduto cara la pelle.

L’amore dei tifosi e un gioco di carattere

Oltre al rammarico per l’eliminazione, rimangono l’affetto e il calore di circa 200 tifosi gialloneri, che hanno sostenuto la squadra ininterrottamente nella Raiffeisen Arena. Il Varese ha mostrato grinta e determinazione, marchi di fabbrica della stagione, ma ha pagato a caro prezzo l’infortunio prematuro di Vanetti, uscito per un brutto colpo alla spalla. Nonostante ciò, la formazione di Glavic ha tenuto testa agli avversari, mettendoli in difficoltà fino agli ultimi minuti.

La cronaca della gara

La partita si apre con un primo periodo molto equilibrato, con Caldaro che prova a spingere ma trova un Varese attento in difesa. I Mastini colpiscono per primi con Crivellari, ben servito da Piroso, che insacca il gol dello 0-1. Caldaro risponde poco dopo con Felderer, che ribatte in rete un rimbalzo, portando il punteggio sull’1-1.

Nel secondo periodo, Varese torna avanti grazie a un tiro preciso di Raskin dalla distanza, che supera il portiere Rohregger per l’1-2. Gli altoatesini provano a reagire, ma i gialloneri si difendono con ordine e creano altre occasioni pericolose.

Nel terzo periodo, Caldaro aumenta la pressione e mette sotto assedio la difesa varesina. Ohandzhanian salva più volte il risultato, ma a 8 minuti dalla fine arriva l’episodio chiave: un’infrazione a gioco fermo di Raskin viene punita in modo dubbio dall’arbitro, che penalizza invece Matonti. Con l’uomo in più, Caldaro pareggia con De Donà.

Varese prova a rispondere, ma un errore del portiere giallonero permette ancora a De Donà di segnare il 3-2. Nel finale, con Varese senza portiere, Soelva chiude la gara segnando il definitivo 4-2 a porta vuota, festeggiando in modo provocatorio sotto la curva avversaria.

Un addio tra le lacrime

A fine gara, l’immagine più toccante è quella di Edo Raimondi in lacrime, consapevole che questa potrebbe essere stata la sua ultima partita. Un simbolo di sacrificio e passione, come tutto il Varese, che ha lottato fino alla fine e si congeda tra gli applausi. Una sconfitta sul tabellone, ma una vittoria morale per l’orgoglio dimostrato.